VaccinarSì.org è il sito certificato per ottenere tutte le informazioni, corrette e complete su vaccini e vaccinazioni. Il progetto è patrocinato da SItI, insieme al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità e in collaborazione con le società scientifiche Fimp, Sip e Fimmg.
«Di salute pubblica e di igiene oggi si parla troppo poco. È come se ci fosse stata una sorta di “analfabetizzazione” su questi temi. Ma l’assenza di alcune malattie è come la libertà, ti accorgi di quanto sia importante solo quando l’hai persa». Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla conferenza stampa “L’importanza di VaccinarSì”.
«Sui media – ammonisce Lorenzin e riporta adnkronos – leggiamo solo degli avvenimenti eccezionali, quasi mai della normalità, dell’abc della salute pubblica, come dell’importanza delle vaccinazioni. È come se fosse un concetto che appartiene al passato. Come ministro ho la consapevolezza del fatto che non si può abbassare la guardia e ho posto il tema delle vaccinazioni anche fra quelli del semestre europeo a guida italiana. Per questo è importante anche avere siti internet con informazioni “certificate”».
Le coperture vaccinali, denuncia la Società Italiana d’Igiene (SItI), oltre ad essere recentemente vittime di vere e proprie campagne mediatiche denigratorie e oggetto di sentenze, sono distribuite sul territorio italiano a macchia di leopardo e in forte discesa, con picchi che, in alcune zone, raggiungono il -25% per morbillo e rosolia. La preoccupazione è il riemergere di nuovi focolai di malattie quasi debellate.
«Siamo inondati di informazioni ma, paradossalmente, molto disinformati – sintetizza il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. – È facile pensare: “io il vaccino a mio figlio non lo faccio, lo farà il mio vicino di casa”. Ma è solo con una copertura pressoché completa che sono state debellate, in Italia, poliomelite e vaiolo. E, laddove la copertura è insufficiente, le malattie ritornano».
E Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera ribadisce: «Le campagne di disinformazione, figlie anche di allarmi infondati lanciati da alcune procure, ci spingono lontano dal progresso scientifico e dalla necessaria attenzione alla prevenzione. Un doppio salto all’indietro mentre il Sistema Sanitario Nazionale dovrebbe solo cominciare a preoccuparsi di come garantire la sostenibilità dei nuovi vaccini innovativi».
Affinché sia efficacie, la copertura vaccinale dovrebbe coprire il 95% dei bambini. Tuttavia la realtà è ben diversa e, come molti altri aspetti della sanità, si differenzia molto da regione a regione. «In genere – spiega Antonio Ferro, responsabile della Campagna VaccinarSì della SItI – è maggiore al Nord dove, in Regioni come Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, raggiunge il 90-92% di copertura. Mentre al Sud scende ben al di sotto. In particolare in Campania siamo all’80% del totale». Eppure, per esempio per quanto riguarda il morbillo, negli ultimi 18 anni, grazie a vaccinazioni “su larga scala” sono stati evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 di decessi.
Vaccinare in larga scala, inoltre, “fa risparmiare” il Sistema Sanitario, ricorda Renato Soncini, presidente Gruppo Vaccini Farmindustria. «Secondo uno studio dell’Università Tor Vergata di Roma – specifica – vaccinando contro l’influenza tutte le persone tra 50-64 anni, si spenderebbero 76 milioni di euro ma se ne risparmierebbero 746 milioni in cure e diagnosi».