Un recente lavoro ha fornito evidenza farmacologica, molecolare e genetica che la proteina liver-X nuclear hormone receptor (LXR), appartenente alla famiglia dei recettori nucleari che controllano l’espressione genica in risposta ai segnali ormonali, può essere un target terapeutico nel melanoma. La somministrazione orale di molteplici agonisti di LXR a topi con melanoma ha soppresso l’invasione, l’angiogenesi, la progressione del tumore e la sua metastatizzazione. La crescita di melanomi sottocute in questi topi immunocompetenti si riduceva fino all’80% quando la dose dell’agonista di LXR era elevata (100 mg/kg). Esperimenti molecolari e genetici hanno rivelato che questi effetti sono mediati da LXRβ, che li induce attraverso l’induzione della trascrizione del gene apolipoprotein-E (ApoE) nelle cellule tumorali e stromali. L’effetto agonista di LXRβ ha soppresso la crescita del tumore e le metastasi in diverse linee di melanoma, con percentuali variabili tra 49 e 73%. Il targeting di LXRβ ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza dei topi trattati, sopprimendo la progressione di metastasi pre-esistenti e inibendo la colonizzazione metastatica del cervello. Inoltre, l’attivazione di LXRβ ha inibito in modo significativo i melanomi che avevano acquisito resistenza all’inibizione da parte di B-Raf o delle dacarbazina.
Quello descritto in questo lavoro sembra dunque essere un promettente approccio terapeutico che agisce attivando la trascrizione di un gene soppressore delle metastasi.
Cell 156 (5): 986–1001 (27 Febbraio 2014) DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.cell.2014.01.038