Il diabete (diabete mellito, DM) raggruppa diverse malattie metaboliche che hanno come manifestazione principale un aumento della concentrazione ematica di glucosio (iperglicemia).
Le cause del diabete possono essere rappresentate da due diversi tipi di alterazioni metaboliche:
- deficit della secrezione dell’insulina a livello delle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas
- ridotta risposta all’azione dell’insulina a livello degli organi bersaglio (insulino-resistenza) in uno o più punti della complessa via di trasmissione a livello cellulare.
I due difetti possono presentarsi anche in concomitanza.
Classificazione del diabete:
Diabete tipo 1 | È causato da distruzione beta-cellulare su base autoimmune o idiopatica ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta. La variante LADA, (Latent Autoimmune Diabetes in Adult), ha decorso lento e compare nell’adulto. |
Diabete tipo 2 | È causato da un deficit parziale di secrezione insulinica, che in genere progredisce nel tempo ma non porta mai a una carenza assoluta di ormone e che si instaura spesso su una condizione più o meno severa di insulino-resistenza su base multifattoriale. |
Diabete gestazionale | È causato da difetti funzionali analoghi a quelli del diabete tipo 2, viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza e in genere regredisce dopo il parto, ma può ripresentarsi a distanza di anni con le caratteristiche del diabete tipo 2. |
Diabete monogenico | È causato da difetti genetici singoli che alterano secrezione e/o azione insulinica (es. MODY, diabete lipoatrofico, diabete neonatale). |
Diabete secondario | È conseguenza di patologie che alterano la secrezione insulinica (es. pancreatite cronica o pancreasectomia) o l’azione insulinica (es. acromegalia o ipercortisolismo) o dipende dall’uso cronico di farmaci (es. steroidi, antiretrovirali, anti-rigetto) o dall’esposizione a sostanze chimiche. |
Caratteristiche cliniche differenziali del diabete tipo 1 e tipo 2:
Diabete tipo 1 | Diabete tipo 2 | |
Prevalenza | Circa 0,5% | Circa 5% |
Sintomatologia | Sempre presente, spesso eclatante e a inizio brusco | Spesso modesta o assente |
Tendenza alla chetosi | Presente | Assente |
Peso | Generalmente normale | Generalmente in eccesso |
Età all’esordio | Più comunemente < 30 anni | Più comunemente > 40 anni |
Complicanze croniche | Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi | Spesso presenti al momento della diagnosi |
Insulina circolante | Ridotta o assente | Normale o aumentata |
Autoimmunità | Presente | Assente |
Terapia | Insulina necessaria sin dall’esordio | Dieta, farmaci orali, iniettivi, terapia sostitutiva con insulina |
L’iperglicemia cronica del diabete è alla base di alterazioni del metabolismo dei carboidrati, degli acidi grassi e delle proteine e si associa a danni a lungo termine di diversi organi (complicanze croniche), collegati alla ridotta azione dell’insulina nei tessuti bersaglio (principalmente a livello epatico, nella fibra muscolare, nel tessuto adiposo e nelle cellule vascolari). Le conseguenze riguardano disfunzioni di differenti strutture, specialmente degli occhi, dei reni, del sistema nervoso autonomo e periferico, del cuore e dei vasi sanguigni.
Fonte: “Piano sulla malattia diabetica” – Ministero della Salute
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