Si riconoscono diverse forme di cancro allo stomaco. Il tipo più comune si sviluppa dalle cellule epiteliali e delle ghiandole secernenti del rivestimento interno dell’organo e è definito adenocarcinoma gastrico. Tipi molto più rari si possono originare dalle cellule immunitarie del tessuto linfatico dello stomaco (linfoma gastrico) oppure dalle cellule muscolari (leiomiosarcoma) o connettivali (tumore stromale gastrointestinale).
L’adenocarcinoma può mostrare caratteristiche diverse dal punto di vista sia topografico sia macroscopico sia microscopico sia molecolare. Di conseguenza, sono stati proposti svariati criteri di classificazione.
Tutte le regioni dello stomaco possono essere sede di insorgenza del tumore. Dal punto di vista anatomico, si distinguono i carcinomi della zona distale (antro e corpo) e quelli della parte cardiale che presentano elementi comuni a quelli dell’adenocarcinoma dell’esofago.
Dal punto di vista macroscopico, il carcinoma gastrico in fase iniziale (Early Gastric Cancer, EGC) è confinato alla mucosa o infiltra la sottomucosa e può essere classificato secondo il suo aspetto superficiale in protrudente o polipoide o vegetante, superficiale (rilevato, piatto o depresso), ulcerato. Il carcinoma avanzato, invece, può essere classificato come polipoide, esofitico/fungiforme , ulcerato, diffusamente infiltrante. In quest’ultimo caso, può infiltrare ampiamente le pareti dello stomaco tanto da impedire la peristalsi producendo linite plastica o stomaco a borsa di cuoio o a borraccia o a clessidra.
A livello microscopico, i criteri di classificazione più utilizzati sono la classificazione WHO e quella di Lauren. La classificazione WHO distingue diversi tipi istologici tra i quali i più frequenti sono definiti carcinomi:
- tubulare
- papillare
- mucinoso
- con cellule a sigillo o cellule ad anello con castone.
La classificazione di Lauren individua invece carcinomi di tipo
- intestinale (con cellule coesive, spesso derivante da gastrite atrofico metaplastica con estensione della metaplasia intestinale in sede gastrica)
- diffuso (con cellule non coesive o poco coesive che infiltrano e ulcerano la parte gastrica)
Raramente si presentano entrambi i tipi.
A livello molecolare, sono state individuate due alterazioni comuni ai diversi istotipi: le mutazioni del gene oncosoppressore TP53 e l’inattivazione dei geni del Mismatch Repair (MMR). Nel carcinoma di tipo diffuso sono state riscontrate frequentemente mutazioni a carico dell’E-caderina o meccanismi epigenetici che ne hanno impedito l’espressione, mentre in circa il 20% dei casi di carcinoma di tipo intestinale è stata verificata l’iperespressione o amplificazione del gene HER-2 nel cromosoma 17q21. La proteina HER-2 è un recettore transmembrana di tipo tirosin-chinasico per il fattore di crescita che sembra associata a una prognosi particolarmente sfavorevole e che viene utilizzata come target per terapie molecolari. In molti casi nei quali si verifica iperplasia epiteliale e ridotta apoptosi, è stata rinvenuta la perdita della proteina RUNX3, fattore di trascrizione con funzione di soppressione di tumore. Nel carcinoma gastrico è stata osservata anche l’iperespressione di VEGF, il fattore di crescita endoteliale vascolare che esercita azione mitogena sulle cellule endoteliali e promuove la loro migrazione verso le sedi secondarie del tumore. Recenti studi dimostrano anche l’attivazione della chinasi mTOR (mammalian Target Of Rapamycin) nel 50% dei casi osservati di carcinoma gastrico.
Il contributo che le varie classificazioni portano alla definizione prognostica è ancora limitato: la prognosi del carcinoma gastrico è determinata principalmente dal livello di invasione della parete gastrica e dalla presenza di metastasi.