La Commissione Europea ha approvato olaparaib di AstraZeneca come prima terapia per il carcinoma ovarico avanzato con mutazione BRCA.
Olaparib è un inibitore del poli ADP-ribosio polimerasi (PARP) attivo per via orale che sfrutta le carenze dei meccanismi di riparazione del DNA tumorale per indurre selettivamente la morte delle cellule cancerose (apoptosi). È il primo inibitore di PARP a essere approvato per pazienti affette da carcinoma ovarico, recidivante, legato a mutazione BRCA e platino-sensibile.
La modalità di azione di olaparib gli permette a di agire in diversi tipi di tumore con deficit di riparazione del DNA. In aggiunta all’ovarico, AstraZeneca ha in corso studi per valutare il potenziale di olaparib nel trattamento del cancro allo stomaco, pancreas e seno.
L’autorizzazione all’immissione in commercio concessa dalla Comissione Europea riguarda olaparib capsule (400 mg due volte al giorno) come prima terapia per il trattamento di mantenimento in pazienti adulte con carcinoma ovarico epiteliale sieroso ad alto grado (inclusi cancro alle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primario), in ricaduta di malattia, legato a mutazione BRCA (germinale e/o somatica), che presentino una risposta completa o parziale a una chemioterapia a base di platino. Le pazienti saranno individuate attraverso un test diagnostico convalidato.
La decisione della Commissione è applicabile a tutti i 28 Stati membri della UE, alla Norvegia, all’Islanda e al Liechtenstein. L’approvazione di Olaparib si è basata sui risultati dello Studio 19, un trial clinico di fase II che ha valutato l’efficacia e la sicurezza del prodotto confrontato con placebo in pazienti con carcinoma ovarico, recidivante, sieroso ad alto grado e platino-sensibile. Lo studio ha dimostrato che la terapia di mantenimento con Olaparib ha significativamente esteso la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al placebo in pazienti affette da carcinoma ovarico legato a mutazione BRCA: mediana 11,2 vs 4,3 mesi; (PFS Hazard Ratio = 0,18; 95% Confidence Interval 0,10-0,31; p<0,0001). Ad oggi i più comuni eventi avversi associati alla monoterapia con Olaparib sono stati di lieve o moderata entità, ad esempio nausea, vomito, stanchezza e anemia.
Il carcinoma ovarico
In Europa, il carcinoma ovarico è il quinto tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne e la sesta causa di morte per cancro tra le donne di tutto il mondo, soprattutto perché è spesso diagnosticato in ritardo e ha una prognosi estremamente sfavorevole. L’aspettativa di vita a cinque anni, per il 61% dei pazienti il cui cancro si presenta in fase metastatica al momento della diagnosi, è solamente del 27%.
Fino al 15% di donne con tumore ovarico presentano una mutazione BRCA, che è la causa più comune di alterazioni nella ricombinazione omologa. Nelle cellule tumorali che presentano la mutazione BRCA, la ricombinazione omologa è difettosa. La riparazione del DNA che presenta la rottura di entrambi i filamenti è così costretta ad avvenire attraverso meccanismi soggetti a errore. Il fenomeno può a sua volta indurre instabilità genomica e la morte della cellula.