La combinazione grazoprevir/elbasvir di MSD rappresenta una terapia multigenotipica efficace anche senza l’aggiunta di ribavirina e ha evidenziato altissimi tassi di risposta virologica a 12 settimane. Le due molecole di MSD svolgono azione antivirale diretta: grazoprevir inibendo la proteasi NS3A/4A, elbasvir inibendo il complesso replicativo NS5A . La loro efficacia è tale che il tempo di esposizione necessario per raggiungere il successo terapeutico è ridotto.
Lo studio di fase II C-Worthy ha valutato la combinazione con o senza ribavirina, coinvolgendo 471 pazienti con infezione da HCV cronica di genotipo 1 tra i quali pazienti difficili da curare, inclusi i pazienti mai trattati in precedenza con cirrosi epatica e pazienti con precedente risposta nulla alla terapia, con e senza cirrosi. I tassi di risposta virologica sostenuta (SVR) a 12 settimane sono stati del 97% per i pazienti naïve al trattamento, non-cirrotici e co-infetti HIV, del 97% dei pazienti naïve al trattamento con cirrosi e dal 91% dei pazienti con precedente risposta nulla, con o senza cirrosi. La combinazione rappresenta un’importante barriera genetica che limita al minimo l’insorgenza di ceppi virali resistenti e, in altri studi, si dimostra sicura e ben tollerata anche per pazienti con malattia renale allo stadio terminale o in emodialisi o con grave insufficienza renale in quanto è poco o nulla metabolizzata dal rene. Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche non sono alterate dalla carenza di filtro renale. A ciò si aggiunge il vantaggio che i due principi attivi vengono somministrati come unica pillola, aumentando quindi l’aderenza terapeutica dei pazienti.
Le evidenze finora disponibili saranno convalidate nella fase III dello sviluppo clinico di grazoprevir/elbasvir, chiamata C-EDGE, per la quale è stato completato l’arruolamento.
Sempre nel trattamento dell’infezione da epatite C, è già in sperimentazione anche la combinazione tra grazoprevir/elbasvir e MK-3682, che potrebbe aprire la strada dai regimi multigenotipici a quelli pangenotipici e ribavirin-free, con un buon profilo di tollerabilità. Inoltre, l’associazione di grazoprevir con un’altra molecola in fase di valutazione, MK-8408, inibitore dell’NS5A, rappresenta una chance per i pazienti con problemi di resistenze dopo il fallimento di precedenti terapie. Infatti, MK-8408 conserva un’eccellente efficacia antivirale anche contro ceppi resistenti ai farmaci della stessa classe (inibitori dell’NS5A virale) e risulta efficace contro HCV appartenente a numerosi genotipi.
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