Un recente rapporto inglese ha evidenziato come il fenomeno della resistenza agli antibiotici da parte di diversi batteri rappresenta non solo una grande sfida ma è anche motivo di elevata preoccupazione per molte organizzazioni sanitarie1. La conseguenza di questa reazione all’uso degli antibiotici si stima possa portare alla morte di 300 milioni di persone se il fenomeno non verrà aggredito immediatamente. In questo panorama è di assoluto interesse il risultato di un lavoro di ricerca recentemente pubblicato.
La ragione della lenta progressione nello sviluppo degli antibiotici è legata al fatto che solo circa l’1% dei microrganismi che si sviluppano nel terreno riescono a farlo nelle piastre Petri. Parallelamente la maggior parte degli antibiotici s’isolano da microrganismi che si sviluppano nel terreno.
I ricercatori dell’Antimicrobial Discovery Centre, US hanno messo a punto un dispositivo miniaturizzato che consente di sviluppare i microrganismi nel loro ambiente naturale. Si tratta di un dispositivo multicanale che permette di far crescere vari microrganismi contemporaneamente. Questi sono poi estratti ed esaminati nella loro capacità di inibire un batterio di riferimento. In particolare è stato trovato un organismo capace di produrre un antibiotico chiamato Teixobactina il quale non ha come target le proteine delle celle che possono essere mutanti e sviluppare resistenza ma ha come elementi costituenti le pareti cellulari (i.e. lipidi) rompendo i legami cross link generando la lisi e quindi la morte del batterio. L’antibiotico può aggredire diversi lipidi limitando così l’insorgere dei fenomeni di resistenza.
Questo studio rilancia inoltre l’efficacia dei prodotti naturali come una delle migliori fonti di antibiotici rispetto alla ricerca totalmente sintetica condotta attraverso l’analisi di librerie di laboratorio.
1J. Antimicrob. Chemoter, 2014, 69, 548 and Lancet infect dis., 2014, 14, 857
Nature, 2015, doi: 10.1038/nature14098