Takeda annuncia in un comunicato stampa nuovi dati su roflumilast nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nella forma più severa, già in terapia inalatoria con ICS/LABA in combinazione oppure in tripla terapia (LAMA/ICS/LABA): il nuovo farmaco antinfiammatorio consente una riduzione delle riacutizzazioni nei pazienti con una storia della patologia maggiormente caratterizzata da ricoveri.
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«Un’analisi recente dello studio REACT, ha evidenziato nuovi outcome positivi del principio attivo nei pazienti con forme di BPCO più severe, contrassegnate da frequenti episodi di ricovero – ha dichiarato Leonardo Fabbri, Policlinico Universitario e Clinica di Malattie Respiratorie dell’Università di Modena e Reggio Emilia – In questi casi, che rappresentano circa il 25-30% dei pazienti inclusi nello studio, roflumilast ha ridotto il numero dei ricoveri del 5%, arrecando benefici sia clinici, come la riduzione delle riacutizzazioni e delle ospedalizzazioni, sia funzionali, come l’aumento della funzione respiratoria.»
«La BPCO è una patologia che colpisce circa il 5% della popolazione nazionale. Nelle fasce d’età più alte e nei fumatori dai 60 anni in su, raggiunge anche il 20%, in comorbidità con altre malattie croniche – prosegue Fabbri – Anche se le forme più severe della patologia rappresentano circa il 2-3% del totale dei pazienti, certo una minoranza, che tuttavia entra ed esce dagli ospedali e che quindi richiede una grande attenzione».
Roflumilast
Roflumilast (Daxas®) è un farmaco antinfiammatorio con un meccanismo d’azione specifico che consiste nella inibizione della fosfodiesterasi 4. Il farmaco viene somministrato per via orale da aggiungere alla massima terapia inalatoria oggi raccomandata per i pazienti con BPCO severa e contribuisce al miglioramento della malattia agendo su un meccanismo non modificato dalle terapie esistenti.
Roflumilast è indicato nell’UE come terapia di mantenimento nella BPCO cronica grave (FEV1 post-broncodilatatore meno del 50% del teorico) associata a bronchite cronica nei pazienti adulti con una storia di esacerbazioni frequenti come terapia aggiuntiva al trattamento con broncodilatatori.
Lo studio REACT su roflumilast
REACT è uno studio multicentrico, a gruppi paralleli, in doppio cieco, controllato con placebo della durata di un anno. I pazienti inclusi dovevano presentare BPCO grave associata a bronchite cronica e una storia di esacerbazioni frequenti e dovevano essere contemporaneamente trattati con una combinazione fissa di ß2-agonisti ad azione prolungata (LABA) e corticosteroidi inalatori (ICS), con o senza antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione (LAMA).
I due bracci di trattamento erano roflumilast 500 μg una volta al giorno e placebo. I pazienti sono stati assegnati o a roflumilast 500μg e una combinazione fissa di LABA/ICS +/- LAMA o a placebo e una combinazione fissa di ICS/LABA +/- LAMA in uno schema di randomizzazione di 1:1 (973 pazienti roflumilast e 972 pazienti placebo). I pazienti sono stati reclutati in 203 centri in 21 paesi.
L’outcome primario era il tasso di esacerbazioni da moderate a gravi della BPCO per paziente per anno, utilizzando l’analisi intent-to-treat.
Gli eventi avversi sono stati coerenti con gli studi clinici precedenti e con l’esperienza post-marketing. Non sono stati osservati nuovi segnali relativi alla sicurezza.
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