La vitamina D sintetizzata nella pelle a seguito dell’esposizione alla luce solare è fondamentale non soltanto per l’integrità ossea, ma anche per la salute del cuore e di altri organi.
La sua carenza è fattore di rischio per malattie infiammatorie, autoimmuni, cardiache e oncologiche. Interessa il 60% degli italiani per i quali può rendersi necessaria la supplementazione. Lo sottolinea la SIGR, società di Gastro Reumatologia, al suo terzo congresso annuale.
«Questa vitamina ha una grande importanza nel prevenire e migliorare malattie infettive come la tubercolosi, malattie cardiovascolari, autoimmuni e alcuni tumori come quelli intestinali – spiega Vincenzo Bruzzese, presidente della SIGR. – Già agli inizi del secolo scorso nei sanatori i pazienti affetti da TBC venivano invitati ad esporsi al sole perché era stata notata una correlazione con un netto miglioramento della patologia, il che fece ipotizzare che il bacillo fosse sensibile proprio alla luce della nostra stella più luminosa. Oggi sappiamo che quel miglioramento è dovuto proprio all’incremento nella produzione di vitamina D che sviluppa un peptide, denominato catelicidina in grado di distruggere il bacillo tubercolare».
Vitamina D e malattie cardiovascolari
Un recente studio italiano (Medicine, 2015) ha dimostrato che pazienti con livelli normali di vitamina D vanno incontro a un minor numero di incidenti cardiovascolari: l’80% dei pazienti colpiti da infarto presentano un deficit, totale o parziale, di vitamina D, scoprendo inoltre che chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della malattia nel tempo, un aumentato rischio di mortalità e maggiori complicanze cliniche intra-ospedaliere a un anno dal ricovero. La prevenzione dell’aterosclerosi attribuita alla Vit D è verosimilmente imputabile al miglior controllo svolto da questa vitamina sul metabolismo glicidico e sulla pressione arteriosa.
Vitamina D e malattie reumatiche autoimmuni
Nel campo delle malattie reumatiche autoimmuni, la Vit D, può essere di aiuto alla terapia convenzionale in quanto può modulare e ridurre la produzione di autoanticorpi e delle citochine infiammatorie.
«Alcune osservazioni dimostrano che nelle malattie reumatiche, come l’artrite reumatoide, si hanno picchi di incidenza e recidive proprio nei mesi invernali quando la concentrazione ematica di vitamina D è minore – sottolinea Palma Scolieri, dirigente medico e specialista in reumatologia, presso l’UOC di Medicina Interna dell’ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma – Anche nei paesi socialmente evoluti è provato che ci sia un deficit endemico di vitamina D che interessa tra il 50 e il 60% della popolazione generale. La quantità nel sangue dipende da molteplici fattori: dal tempo trascorso al sole (ne produciamo anche quando il cielo è coperto), ma anche dall’albumina presente nel sangue, dal colore della pelle (quella scura ne sintetizza meno), dalla stagione e dalla latitudine alla quale si vive».
Vitamina D e tumori
La vitamina D può prevenire l’insorgenza di alcuni tumori e/o migliorarne il decorso, inducendo la morte cellulare delle cellule tumorali attraverso l’apoptosi.
I consigli della SIGR per fare il pieno di vitamina D in sicurezza approfittando della bella stagione
La carenza endemica di vitamina D potrebbe diventare un problema di salute pubblica, in parte dovuto ad una pressione e a politiche che hanno fatto del sole un “nemico dal quale difendersi” con l’utilizzo di prodotti per la protezione solare ad alto fattore. Questi prodotti, però, inibiscono la sintesi di vitamina D e sono consigliabili e indispensabili soltanto per esporsi al sole durante il periodo estivo nelle ore centrali della giornata o in presenza di alcune patologie come il melanoma e il LES.
I consigli della SIGR:
- esporsi al sole almeno 30 minuti al giorno nelle prime ore del mattino o nelle 2 ore prima del tramonto
- in queste ore, proteggersi con fattore basso
- prevedere un’esposizione di almeno 30 minuti ogni giorno, non soltanto durante le vacanze
- i fototipi scuri possono usare un fattore di protezione minimo e aumentarlo nelle ore centrali della giornata
- valutare la necessità di supplementazione.