La tripla associazione fissa per la BPCO in un unico inalatore combina ICS/LABA/LAMA e unisce efficacia e facilità d’uso. I risultati preliminari dei due studi multicentrici di 12 mesi, infatti, dimostrano che l’associazione ICS/LABA/LAMA incrementa la funzionalità polmonare, riduce le riacutizzazioni e migliora la qualità della vita. I tre principi attivi erogati da un unico inalatore consentono una migliore aderenza al trattamento.
La tripla associazione fissa per la BPCO di ICS/LABA/LAMA
La tripla associazione fissa extrafine di Chiesi contiene, in un unico inalatore, tre principi attivi:
- il corticosteroide antinfiammatorio per via inalatoria (ICS) beclometasone e due broncodilatatori;
- l’agonista β2 a lunga durata d’azione (LABA) formoterolo
- l’antagonista muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA) glicopirronio.
Chiesi Farmaceutici ha annunciato il completamento di due studi clinici multicentrici condotti con la sua tripla associazione fissa extrafine ICS/LABA/LAMA, somministrata in un unico inalatore, per il trattamento della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO).
Gli studi sulla tripla associazione fissa per la BPCO
I due studi registrativi sono stati condotti in parallelo per 12 mesi su oltre 4000 pazienti. Hanno dimostrato l’elevata efficacia della tripla associazione fissa somministrata in un unico inalatore, rispetto sia al LAMA sia agli ICS/LABA (terapie standard nella BPCO).
In particolare, la tripla combinazione si è dimostrata in grado di:
- ridurre di oltre il 20% la frequenza annua di riacutizzazioni,
- ridurre significativamente la dispnea
- migliorare la funzionalità polmonare,
- mantenere al tempo stesso un buon profilo di sicurezza.
Questi risultati positivi sono molto ben rappresentati dal significativo miglioramento della qualità della vita dei pazienti. La qualità della vita è stata misurata attraverso il punteggio del St. George’s Respiratory Questionnaire.
«Abbiamo potuto osservare, per la prima volta, l’efficacia della tripla terapia sulle riacutizzazioni, a dimostrazione dei sostanziali benefici che potrà generare, in futuro, il passaggio alla tripla terapia dei pazienti con BPCO – ha commentato Dave Singh, professore di Farmacologia Clinica e Medicina Respiratoria all’Università di Manchester e Responsabile scientifico di uno degli studi. – Questi studi hanno inoltre dimostrato un effetto continuativo della terapia con la tripla associazione fissa extrafine in diversi parametri, incluse le riacutizzazioni, la funzionalità polmonare e la qualità della vita».
Jørgen Vestbo, professore presso l’Università di Manchester e responsabile scientifico di uno dei due studi, ha aggiunto: «Siamo lieti di constatare che la tripla terapia è sicura ed efficace e che i risultati si sono rivelati così superiori, probabilmente anche oltre le nostre aspettative».
Migliore acerenza alla terapia con la tripla associazione fissa per la BPCO
L’aderenza alla terapia svolge un ruolo fondamentale nella gestione della malattia. Oggi, oltre il 70% dei pazienti con BPCO non segue correttamente la terapia e questo è spesso dovuto all’utilizzo di più inalatori in contemporanea.
L’aderenza nei pazienti affetti da BPCO potrà essere migliorata grazie alla tripla associazione fissa extrafine sviluppata da Chiesi, come sottolinea Paolo Chiesi, vice presidente e responsabile Ricerca e Sviluppo di Chiesi: «La superiore efficacia nel migliorare la funzionalità polmonare, i sintomi e la qualità della vita, e nel ridurre le riacutizzazioni di BPCO rispetto alla monoterapia o alla doppia associazione a dose fissa, dimostrano che la tripla associazione fissa extrafine rappresenta un sostanziale passo avanti nella terapia di questa grave patologia. Inoltre, l’uso di un unico inalatore non potrà che favorire una maggiore aderenza al trattamento. Per quanto riguarda le procedure regolatorie, stiamo rispettando il calendario che prevede la sottomissione del dossier entro il IV trimestre di quest’anno».
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