La capitale danese Copehagen ospita già l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) e undici diverse agenzie delle Nazioni Unite. Nonostante ciò, il dossier sottolinea come la relocation di Ema vada interpretata come lo spostamento di una agenzia già esistente, non l’insediamento di una nuova, e quindi non debba essere necessariamente soggetta al criterio di equa distribuzione geografica.
Eccellenza nelle biotech
Il paese vanta un importante cluster delle science della vita, che nel 2015 si è arricchito del nuovo Copenhagen Centre for Regulatory Science (CORS), fondato dalla facoltà di Farmacia della locale università in collaborazione con le autorità e l’industria. La Danish Medicined Agency è l’autorità regolatoria del paese. Il dossier di candidatura sottolinea come il personale del CORS possa essere utilizzato per fornire la necessaria esperienza scientifica a supporto della fase di transizione di Ema, e possa anche rappresentare per l’agenzia un’importante fonte di nuovo staff specializzato nelle relazioni tra legislazione e scienze farmaceutiche.
La candidatura della Danimarca esalta la posizione di leadership del paese quale Best Country in Europe per lo sviluppo delle biotecnologie (The 2016 Scientific American Worldview Overall Scores), settore che conta circa il 21% della spesa privata per la ricerca farmacologica. La Medicon Valley a cavallo tra Danimarca e Svezia (Malmö) è una realtà affermata da molti anni a livello internazionale, che può vantare quattro università specializzate nelle scoenze della vita, ventidue ospedali, di cui la metà universitari, e più di 150 aziende biotech e 200 medtech. La Danimarca ha anche una lunga tradizione nell’implementazione di sistemi avanzati di farmacovigilanza. Altri punti di forza sono il maggior numero di studi clinici/pro capite in Europa, con 130 milioni di euro spesi ogni anno in ricerca, e una pipeline di circa 400 prodotti in sviluppo nei laboratori delle aziende danesi. I prodotti per il settore biomedicale rappresentano la principale voce dell’export del paese, per un totale di 12 miliardi di euro/anno (14,3%).
Il paese “meno corrotto”
Alcuni degli altri punti di forza identificati dal dossier di candidatura di Copehangen riguardano l’alta efficienza del governo danese, la leadership nel 2016 quale “paese meno corrotto” e al primo posto per quanto riguarda la cybersicurezza (insieme alla Norvegia). E’ già in corso la riprogettazione del Copehagen Towers, l’edificio identificato come nuova sede, per rispondere alle esigenze di Ema. La nuova sede dista solo 5 km da quella dell’Agenzia danese dei medicinali, che si propone come forte supporto alle attività di Ema. Inoltre il governo danese ha previsto di concedere 20 anni di utilizzo della sede senza pagamento di affitto, tasse e servizi.
L’aeroporto di Copenhagen è l’hub più grande del Nord Europa. La capitale danese è sede di molte scuole internazionali e di una Scuola Europea, e offre molte opportunità di lavoro per i partner dello staff Ema anche all’interno delle agenzie delle Nazioni Unite presenti in città. La international House è i’ufficio del Comune interamente dedicato ai servizi per gli stranieri che abitano a Copenhagen. Il sistema sanitario danese prevede il libero accesso alle cure, con alcuni limiti sulla possibilità di scelta degli ospedali in cui farsi curare. Medicinali e trattamenti negli ospedali pubblici sono pagati dalle regioni, mentre i farmaci acquistati nelle farmacie private possono essere soggetti a rimborso in base alle spese sanitarie sostenute. Clicca qui per vedere il video ufficiale di candidatura di Copenhagen.
Serie EMA a….?
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