Il Portogallo ha candidato la città di Porto, nel nord del paese, ad ospitare la nuova sede di Ema. L’Agenzia del farmaco sarebbe la terza istituzione europea ad insediarsi nel paese lusitano, dopo lo European monitoring centre for drugs and drug addiction (EMCDDA) e la European maritime safety agency (EMSA). Il dossier portoghese sottolinea le possibili sinergie d’azione con la prima delle due agenzie già presenti, che potrebbero anche in questo caso far propendere per un superamento del criterio di allocazione geografica a favore di una migliore continuità d’azione.
Tre sono le location proposte dal dossier: il Palácio Atlântico, il Palácio dos Correios e una terza di nuova costruzione. Il piano del governo portoghese prevede un primo anno d’affitto gratuito, seguito da un costo di 16-18 €/mq per gli anni successivi, comprensivo anche della manutenzione. Il Palácio Atlântico, costruito a metà del secolo scorso, è stato in origine sede del Banco Portugues do Atlantico. Il Palácio dos Correios si affaccia sulla piazza principale della città ed è opera dell’architetto Carlos Ramon, mentre la terza location verrebbe costruita su un’area ex-industriale soggetta a rigenerazione urbana (ARU- Bonfim) e prossima al centro città.
Il locale aeroporto è situato a 15 km dalla città e serve circa 9 milioni di passeggeri l’anno con 81 voli diretti su 72 città di ventidue diversi paesi. L’aeroporto internazionale di Lisbona è a un’ora di volo da Porto. La città offre circa 5 mila camere d’albergo in zona centrale (prime due sedi proposte), a cui se ne aggiungono un altro migliaio in prossimità della terza location. Guarda qui il video ufficiale di presentazione della città.
Un vivace ambiente scientifico
L’autorità regolatoria portoghese, Infarmed I.P., può contare su uno staff di 350 persone a cui si aggiungono gli esperti del mondo universitario. Lo stato legale dell’Agenzia è in corso di revisione da parte del governo, spiega il dossier, al fine di garantire una più efficace azione di mobilizzazione delle risorse e di valutazione dei medicinali, in particolare quelli innovativi. Un finanziamento di € 4,8 milioni permetterà, di qui al 2019, di aumentare in numero di Expert Committees al fine di garantire il necessario supporto alla gestione delle procedure comunitarie una volta che Ema abbia lasciato Londra.
Il Portogallo è al 25-esimo posto per la qualità della ricerca scientifica, secondo il Global Competitiveness Index 2016-17 citato dal documento predisposto dal governo. Porto ospita sette centri di R&D, per un totale di oltre millesettecento addetti. Gli investimenti portoghesi in ricerca e sviluppo sono aumentai del 128% negli ultimi dieci anni, del 12% il numero di pubblicazioni scientifiche. L’Istituto di ricerca e innovazione in salute (i3S) dell’Università di Porto è il più grande del Portogallo, con 56 gruppi di ricerca (800 persone) e un budget annuo di € 20 milioni. Il Centre of Biotechnology and Fine Chemistry dell’Università Cattolica è un laboratorio di Stato che, in collaborazione con il settore privato, sta investendo € 50 milioni nella costruzione di un nuovo centro per la ricerca in bioingegneria che punta a diventare un hub europeo entro il 2021. Altre realtà importanti sono la School of Medicine dell’Università di Minho e il Life and Health Sciences Research Institute (ICVS). La città ospita anche tre dei principali centri per la ricerca clinica del Portogallo, e presso il privato Hospital da Prelada è in costruzione il più grande centro di fase 1 in Europa. Il Nord del Portogallo ospita anche l’Iberian Nanotechnology Laboratory (INL), il più avanzato in Europa nel campo delle nanobiotecnologie secondo il dossier, mentre l’Università di Minho sta lavorando al progetto del nuovo Discoveries Centre for Regenerative and Precision Medicine con un finanziamento Horizon 2020. Sempre il programma quadro europeo ha anche finanziato la creazione di un centro di ricerca e innovazione nel campo dei dispositivi medici (progetto Nortexcel 2020) da realizzare nel nord del paese. L’industria farmaceutica e medtech potoghese è cresciuta più della media continentale, secondo i dati Health Cluster Portugal citati dal documento, con un export di € 1,216 miliardi nel 2014 (+94% vs 2008). Sono quasi 5 mila le aziende del settore life sciences nell’area metropolitana di Porto.
Una città ricca di proposte anche per i familiari
La città di Porto ha visto l’insediamento di oltre 1700 nuove aziende solo nel 2015, e ha registrato una crescita in tal senso del 30% dal 2012. L’area metropolitana ospita il 36% delle startup portoghesi, distribuite in 13 incubatori, tra cui spicca il Science & Technology Park della locale Università (UPTEC)
Al momento in città vi sono cinque scuole internazionali, con insegnamenti nelle tre lingue ufficiali della UE. Le università portoghesi stanno molto puntando sugli insegnamenti in inglese per attrarre gli studenti stranieri, sottolinea il dossier. E’ prevista un’assistenza one-stop-shop per facilitare il trasferimento dello staff di Ema e un “health concierge” che faciliti il reperimento di medici e strutture sanitarie nel paese. L’assistenza sanitaria si basa su tre pilastri (servizio sanitario nazionale, sottosistemi dedicati a particolari categorie e assicurazioni private). I familiari dello staff con un lavoro “ad alto valore aggiunto” potranno anche beneficiare del regime di tassazione agevolata (flat tax del 20%) per i residenti non abituali, introdotto nel 2009, e che prevede la residenza fiscale in Portogallo per almeno sei mesi l’anno o che siano residenti nel paese lusitano.
Serie EMA a…?
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