Conta solo quattro pagine dattiloscritte lo scarnissimo dossier di candidatura presentato dal governo bulgaro a sostegno della candidatura di Sofia a nuova sede di Ema. Le autorità bulgare sottolineano l’impegno assunto con l’adesione all’UE, a cui non è ancora corrisposta l’assegnazione di nessuna nuova agenzia europea decentrata. Il dossier evidenzia anche il fatto che un voto a favore di Sofia rappresenterebbe “il chiaro riconoscimento dell’abilità dell’UE di prendere decisioni cruciali basate su criteri oggettivi, riconoscendo le conseguenze economiche sia per le agenzie che per gli Stati membri. Una simile decisione rafforzerebbe l’immagine positiva dell’UE come Unione di correttezza, solidarietà e devozione alla genuina coesione”.
La Bulgaria può vantare un’economia in crescita da sette anni consecutivi, del 3,4% nel 2016 riporta il documento, con un export del 6,8%. Tra i vantaggi competitivi citati dal governo bulgaro vi sono la tassazione del 10% sia per le aziende che per le persone fisiche e costi di vita molto più bassi che in molti altri paesi europei.
Al centro di un progetto strategico
La location prescelta dal governo bulgaro per la costruzione della nuova sede di Ema si colloca all’interno del Technology + Innovative Network (T+IN, o Sofia Tech Park) di Sofia, un progetto strategico del governo bulgaro volto a creare una zona di forte sviluppo e innovazione nel campo delle scienze della vita, delle biotecnologie e dell’energia e tecnologie verdi. La struttura di T+IN prevede la presenza nel campus di aziende high-tech, startup e laboratori, al fine di creare un nuovo ecosistema di business che stimoli la competitività del paese. Varie collaborazioni sono già in essere anche con l’Accademia di Medicina della locale università. Il governo bulgaro ha previsto una prima annualità gratuita per l’affitto della location, e condizioni agevolate per quelle successive e per la manutenzione. Il campus T+IN è situato a 10 minuti sia dall’aeroporto che dal centro di Sofia. L’aeroporto cittadino serve attualmente 81 destinazioni europee, di cui 18 capitali. La città dispone di circa 12 mila camere d’albergo. L’istruzione internazionale è garantita da cinque diverse suole; sono ventidue le istituzione universitarie presenti nella zona di Sofia.
Una shortlist per sopperire alla perdita di esperti
Il dossier sottolinea come, indipendentemente dalla decisione finale sulla uova sede di Ema, molti degli attuali esperti dell’Agenzia potrebbero scegliere nuove opportunità lavorative. Sarebbe quindi importante, per le autorità bulgare, stabilire anticipatamente una shortlist di esperti in grado di sostituire le perdite di personale. “Questo non solo dimostrerebbe una buona pianificazione, ma confermerebbe anche il fatto ben noto che lo staff delle istituzioni e delle agenzie europee è selezionato su base oggettiva e con un approccio bilanciato in termini di nazionalità”, si legge nel dossier.
L’industria farmaceutica bulgara si è andata sempre più affermando a partire dagli anni 2000, sottolinea il documento di candidatura, soprattutto per quanto riguarda la produzione di generici; nel 2016 la crescita del settore è stata del 9,5% in valore (3,6% in unità). L’insediamento di Ema potrebbe costituire un importante fattore per l’attrazione di nuovi investimenti esteri, si legge nel dossier. Attualmente il paese impiega circa 12 addetti in campo farmaceutico, la maggior parte con livelli d’istruzione elevati.
Serie EMA a….?
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