Inaugurato a Parma, presso lo stabilimento produttivo di Chiesi Farmaceutici di via San Leonardo, il nuovo reparto di produzione di Curosurf, un farmaco salva-vita interamente sviluppato e prodotto in Italia, presente sul mercato mondiale dal 1992. L’investimento di oltre 35 milioni di euro ha innovato le tecnologie utilizzate per produrre il farmaco permettendo sia di raddoppiarne i volumi, che passeranno da 1 a 2 milioni di confezioni, sia di continuare a garantirne gli elevati standard di qualità e sicurezza.
Con una superficie totale di oltre 2000 m2, divisi su 2 piani, il nuovo reparto produttivo ha completato il passaggio, iniziato con la prima ristrutturazione nel 2007, da scala di laboratorio a scala industriale. Trattandosi di un farmaco di estrazione biologica, esso è sensibile ai fattori ambientali e richiede quindi apparecchiature tecnologicamente avanzate, che mantengano il prodotto sterile e privo di qualunque contaminazione. Per tale motivo il processo produttivo è di alto livello tecnologico e deve rispondere rigorosamente alle normative e agli standard di sicurezza imposti dalle autorità regolatorie. Il progetto di ampliamento e innovazione del sito ha previsto, infatti, la rivisitazione del processo esistente, incrementando da un lato automazione e contenimento, e assicurando dall’altro la qualità (soprattutto in termini di sterilità, purezza e assenza di contaminazione) e la sicurezza, unitamente alla cura di limitare al minimo l’impatto ambientale grazie all’abbattimento preventivo di ogni possibile emissione inquinante.
Il farmaco ha contribuito alla posizione di leadership di Chiesi a livello internazionale nell’area neonatologica e, a dimostrazione di quanto l’eccellenza del made in Italy sia riconosciuta in tutto il mondo, è oggi commercializzato in 89 Paesi, compresi Europa, Russia, Cina e Stati Uniti.
Ad oggi questo prodotto ospedaliero, trattamento d’elezione per la RDS (Respiratory distress syndrome – Sindrome da distress respiratorio), ha permesso di trattare circa 3 milioni di neonati nel mondo affetti da questa grave insufficienza respiratoria causata dalla carenza di surfattante polmonare, una sostanza tensioattiva che riveste la superficie interna degli alveoli polmonari e consente ai polmoni di espandersi con facilità, evitandone il collasso durante le fasi espiratorie. Significativa anche la diminuzione della mortalità legata alla RDS, che è calata del 40% grazie al surfattante
Parte dell’investimento totale di oltre 35 milioni di euro è stato riservato all’ammodernamento degli impianti di Opocrin, azienda modenese partecipata di Chiesi e specializzata nella ricerca e produzione di materie prime ad uso farmaceutico.