L’asma è una condizione infiammatoria a carico delle vie respiratorie che determina iperreattività bronchiale e accelerato declino della funzionalità respiratoria. Questi possono evolvere, in alcuni casi, in una ostruzione irreversibile dei bronchi.
L’asma è determinata dall’ipereattività delle vie aeree in risposta a stimoli diversi (es. allergeni). Questi causano il rilascio di mediatori dell’infiammazione nelle secrezioni delle vie aeree.
I mediatori dell’infiammazione concorrono alla broncocostrizione con diversi effetti sulle vie aeree:
- spasmi della muscolatura liscia (broncospasmo),
- edemi della mucosa,
- desquamazione dell’epitelio,
- infiltrazioni di cellule (soprattutto leucociti eosinofili, linfociti, neutrofili e mastociti) nelle pareti delle vie aeree,
- aumento della secrezione di muco.
La broncocostrizione è dovuta alla combinazione di questi effetti.
La sintomatologia dell’asma è estremamente variabile.
Gli attacchi asmatici, di solito, sono ricorrenti e si manifestano con:
- sensazione di costrizione toracica
- respiro sibilante
- tosse
- dispnea
I sintomi possono essere attivati o peggiorati da fattori come le infezioni virali, allergeni, fumo di tabacco, l’esercizio fisico e lo stress.
I sintomi possono avere un effetto deleterio sul sonno e sulla sfera lavorativa, sociale e relazionale di chi soffre di questa malattia.
Terapie per l’asma
Poiché l’asma, solitamente, alterna fasi asintomatiche a riacutizzazioni, esistono terapie di fondo per ridurre il rischio di successivi attacchi d’asma e terapie da effettuare in caso di crisi acuta per il controllo dei sintomi.
Le terapie sono volte a prevenire l’infiammazione o a farla regredire minimizzando le esacerbazioni e conservando la funzionalità respiratoria.
L’educazione del paziente alla gestione della malattia fa parte integrante delle terapie.
Le informazioni devono riguardare:
- i fattori scatenanti,
- le modalità di assunzione delle terapie,
- la prevenzione da attuare attraverso il controllo ambientale degli allergeni, degli sbalzi climatici, del fumo, degli odori,
- il monitoraggio della terapia in base alla gravità dell’asma.
L’approccio terapeutico raccomandato dalle Linee Guida GINA si basa su una strategia a step che tiene conto dello stadio di gravità dell’asma e che prevede:
- aumento della terapia in caso di non controllo,
- riduzione dopo un periodo di controllo stabile.
Gli obiettivi a lungo termine della gestione dell’asma sono il controllo dei sintomi per poter mantenere normali livelli di attività, nonché la riduzione del rischio di peggioramento. Questo è un fattore essenziale per ridurre al minimo il rischio futuro di riacutizzazioni e un progressivo declino della funzione polmonare.
Terapia farmacologica per l’asma
I farmaci antiasmatici per il controllo sintomatologico comprendono:
- ß-2-agonisti che consentono la broncodilatazione agendo come agonisti dei recettori ß-2-adrenergici dei muscoli lisci dei bronchi rilassandoli. Inoltre, regolano il rilascio dei mediatori dell’infiammazione e prevengono il broncospasmo causato dallo sforzo fisico. Esistono anche formulazioni ad azione prolungata: i ß-2-agonisti long acting (LABA);
- teofillina, un alcaloide che determina il rilassamento della muscolatura liscia bronchiale con meccanismi non ancora completamente chiariti;
- antagonisti del recettore muscarinico, anticolinergici che inibiscono l’azione del sistema nervoso parasimpatico.
I farmaci usati per il controllo a lungo termine (terapie di mantenimento) comprendono:
- corticosteroidi,
- associazioni ICS/LABA
- sodio cromoglicato,
- sodio nedocromile,
- molecole attive sui leucotrieni.
Oltre alla terapia farmacologica, per l’asma allergica è disponibile l’immunoterapia desensibilizzate che può essere realizzata utilizzando alcuni allergeni.
L’asma, però, è ancora un bisogno insoddisfatto. Circa 1 paziente su 2 continua a essere sintomatico nonostante le terapie di mantenimento.
«L’asma è la malattia cronica più diffusa in bambini e ragazzi ma molti di loro continuano a rimanere sintomatici malgrado le terapie standard» – ha dichiarato Christian Vogelberg, della Clinica Pediatrica Universitaria di Dresda, Germania, in occasione dell’edizione 2016 del Congresso Internazionale della European Respiratory Society (ERS).
Diffusione dell’asma
L’OMS stima che nel mondo ci siano olte 235 milioni di persone affette da patologia asmatica.
In Italia ci sono oltre 3 milioni di asmatici di cui 300.000 gravi. Secondo il Rapporto OSMED 2015, la prevalenza di asma nella popolazione assistibile è pari al 7,2%. Tali tassi di prevalenza sono risultati maggiori al Sud e nelle isole, rispetto al Centro e al Nord, sia per l’asma (8,9%), sia per la BPCO (3,8%).
L’asma è stata diagnosticata maggiormente nelle donne (7,8% donne vs. 6,5% uomini) e ha presentato una prevalenza abbastanza uniforme tra le diverse fasce d’età (con un tasso più elevato tra i soggetti con meno di 45 anni).
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