I disturbi della tiroide possono essere facilmente confusi con stati dovuti all’invecchiamento o a stili di vita. Quasi un terzo delle donne non sa spiegare quali sono i disturbi della tiroide. Lo rivelano i dati di una ricerca internazionale sui disturbi della tiroide diffusi a supporto della campagna “Tiroide, meriti il meglio” della Fondazione Cesare Serono realizzata con il contributo non condizionato di Merck.
L’indagine globale commissionata da Merck in collaborazione con la Thyroid Federation International (TFI) è stata condotta da Censuswide, con interviste on-line effettuate dal 24 al 31 gennaio 2017 a donne dai 18 anni in su.
Sono state intervistate 6.171 donne da sette paesi in tutto il mondo:
- Francia – 1.006 intervistate
- Italia – 1.004 intervistate
- Messico 1.002 intervistate
- Brasile – 1.003 intervistate
- Arabia Saudita – 151 intervistate
- Cile – 1.001 intervistate
- Indonesia – 1.004 intervistate
Le persone con una storia di disturbi della tiroide sono state sottoposte a screening.
I risultati del sondaggio
Molte donne associano i sintomi quali il cambiamento di peso, l’irritabilità, l’ansia, l’insonnia e l’eccessiva stanchezza ai loro stili di vita frenetici anziché a un disturbo della tiroide.
Circa la metà (49%) delle intervistate ha dichiarato di aver attribuito la causa del proprio stato d’inquietudine o della difficoltà a dormire allo stile di vita scelto, mentre il 40% ha dato la colpa allo stile di vita per la sensazione di depressione, gli stati d’ansia e la sensazione di stanchezza. In realtà, questi sono sintomi comuni di un disturbo della tiroide.
Questa tendenza a dare la colpa allo stile di vita per i sintomi potrebbe essere ulteriormente evidenziata dal fatto che il 23% delle intervistate ricorda di aver raccontato a un amico o a una persona cara di aver accettato la sensazione di essere depressa, ansiosa o irritabile come parte della vita, mentre il 19% delle intervistate avrebbe detto di accettare di sentirsi stanca o fiacca ogni giorno.
Ashok Bhaseen, presidente della TFI, ha dichiarato: «I risultati dell’indagine evidenziano un’importante ragione per la quale milioni di persone vivono la loro esistenza senza che sia loro diagnosticato o trattato un disturbo della tiroide, con conseguente scarsa qualità della vita. Ciò rivela che i disturbi della tiroide possono essere la causa che si nasconde dietro i sintomi che molti di noi attribuiscono al frenetico stile di vita di oggi. Speriamo che questo incoraggi più persone a parlare con il proprio medico piuttosto che accettare i sintomi come parte ordinaria della vita quotidiana».
L’indagine ha sottolineato il motivo per il quale può essere molto difficile individuare un disturbo della tiroide.
I sintomi come sensazione di incapacità di concentrazione (29,6%), difficoltà a rimanere incinta (30%), intestino pigro e costipazione (29%) non sono stati comunemente associati ai disturbi della tiroide dalle intervistate. Una caratteristica dei disturbi della tiroide che li rende difficili da individuare è che gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroidea aiutano a regolare molte funzioni diverse nel corpo. I sintomi possono quindi essere diversi e non sono specifici o unici.
Come riconoscere le patologie tiroidee
In occasione della presentazione dell’indagine, inoltre, Merck lancia il sito “Non sei tu. È la tua tiroide“ con l’obiettivo di aiutare le persone a non attribuire esclusivamente a se stessi e al proprio stile di vita alcuni sintomi delle patologie tiroidee. Nel sito sono disponibili una brochure e un quiz interattivo che mostrano le idee sbagliate sui sintomi dei disturbi della tiroide e fornisce informazioni per aiutare le persone a comprenderli meglio.
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