
- Tra gli approcci in fase di sperimentazione, segnaliamo il
Taranabant
- (Merck). Non perché sia particolarmente promettente, anzi, recenti studi di fase II indicano una mancanza di efficacia nell’animale in astinenza da nicotina, ma perché il Taranabant è un agonista inverso dei recettori dei cannabinoidi di tipo CB1, ed è un analogo strutturale con il Rimonabant, con cui condivide largamente il meccanismo d’azione Rimonabant fu introdotto e poi ritirato dall’uso clinico come agente anti-obesità. Il motivo del ritiro, anche qui, è legato ai serissimi effetti collaterali di natura psichiatrica, tra cui aggressività e tendenza la suicidio. È interessante osservare, qui, che si propone lo stesso meccanismo d’azione per trattare due condizioni apparentemente molto diverse, quali la dipendenza da nicotina e l’obesità. Ma evidentemente, a livello molecolare, le similarità sono invece molte, ed entrambe la patologie sono legate alla stimolazione dei circuiti limbici della ricompensa. Non è sorprendente quindi che approcci chimico-farmaceutici pensati per una patologia possano trovare applicazione, per lo meno a livello sperimentale, anche sull’altra.