«È così possibile preparare goccioline microscopiche di olio e acqua che vanno a rafforzare il contenuto di oli nutrienti del cosmetico, senza compromettere la trasparenza e la luminosità di un prodotto. È possibile inglobare ingredienti funzionali (come le vitamine) in “nanobolle” per preservarli da una degradazione prematura» spiega Bovero.
Fino a oggi l’uso di nanoingredienti non era regolamentato in modo specifico, e i produttori non erano tenuti a esplicitare il loro utilizzo in etichetta. Ma la situazione è destinata a cambiare significativamente con l’entrata in vigore il prossimo luglio del Regolamento Europeo 1223/2009 che sostituirà tutte le norme e i provvedimenti esistenti in materia di cosmetici, definendo criteri di controllo per quanto riguarda i nanomateriali e garantendo un grado di protezione del consumatore ancora più elevato.
Le novità introdotte in ambito nanotecnologico riguardano la definizione, l’obbligo di notifica e di comunicazione ai consumatori in etichetta.
NANOCOSMETICO, I VANTAGGI
• Buona flessibilità nella regolazione della veicolazione dei principi funzionali
• Rilascio protratto
• Resistenza nel tempo
• Buona protezione contro la degradazione fisico-chimica dei composti incorporati.
Il profilo di veicolazione delle sostanze funzionali nei sistemi nanoparticellari dipende dalla natura dei costituenti, dalla dimensione delle particelle e dalla carica di superficie.
Le nanoparticelle, grazie alle loro dimensioni estremamente ridotte, presentano proprietà adesive che consentono loro di formare un sottilissimo film a livello cutaneo, generando sistemi leggermente occlusivi in grado di aumentare l’idratazione della cute, favorendo l’assorbimento delle sostanze funzionali e quindi aumentando l’efficacia dei prodotti.
Le nanoemulsioni, inoltre, permettono una migliore penetrazione dei principi funzionali attraverso gli strati dell’epidermide.