Andrea Bovero, presidente del Comitato Internazionale di Estetica e di Cosmetologia Sezione Italia

«È così possibile preparare goccioline microscopiche di olio e acqua che vanno a rafforzare il contenuto di oli nutrienti del cosmetico, senza compromettere la trasparenza e la luminosità di un prodotto. È possibile inglobare ingredienti funzionali (come le vitamine) in “nanobolle” per preservarli da una degradazione prematura» spiega Bovero.

Fino a oggi l’uso di nanoingredienti non era regolamentato in modo specifico, e i produttori non erano tenuti a esplicitare il loro utilizzo in etichetta. Ma la situazione è destinata a cambiare significativamente con l’entrata in vigore il prossimo luglio del Regolamento Europeo 1223/2009 che sostituirà tutte le norme e i provvedimenti esistenti in materia di cosmetici, definendo criteri di controllo per quanto riguarda i nanomateriali e garantendo un grado di protezione del consumatore ancora più elevato.

Le novità introdotte in ambito nanotecnologico riguardano la definizione, l’obbligo di notifica e di comunicazione ai consumatori in etichetta.

NANOCOSMETICO, I VANTAGGI

• Buona flessibilità nella regolazione della veicolazione dei principi funzionali

• Rilascio protratto

• Resistenza nel tempo

• Buona protezione contro la degradazione fisico-chimica dei composti incorporati.

Il profilo di veicolazione delle sostanze funzionali nei sistemi nanoparticellari dipende dalla natura dei costituenti, dalla dimensione delle particelle e dalla carica di superficie.

Le nanoparticelle, grazie alle loro dimensioni estremamente ridotte, presentano proprietà adesive che consentono loro di formare un sottilissimo film a livello cutaneo, generando sistemi leggermente occlusivi in grado di aumentare l’idratazione della cute, favorendo l’assorbimento delle sostanze funzionali e quindi aumentando l’efficacia dei prodotti.

Le nanoemulsioni, inoltre, permettono una migliore penetrazione dei principi funzionali attraverso gli strati dell’epidermide.