PharmaMar ha annunciato che il reclutamento dei pazienti per lo studio CORAIL con lurbinectedina (PM1183) per il trattamento del carcinoma ovarico platino-resistente è stato completato con successo.
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Lo studio CORAIL su lurbinectedina per il carcinoma ovarico platino-resistente
Lo studio randomizzato, cardine di fase III CORAIL valuta l’efficacia di PM1183 rispetto a topotecano o a doxorubicina liposomiale pegilata, standard di cura per questa patologia.
443 pazienti di oltre 100 ospedali in Europa e Stati Uniti sono stati inclusi nello studio.
Arturo Soto, direttore del reparto clinico dell’unità operativa oncologica PharmaMar, spiega:
«Lo studio è stato completato tre mesi prima del previsto, il che riflette l’interesse nel farmaco e nello studio, e anche la necessità degli sperimentatori di una nuova alternativa terapeutica per questi pazienti».
Lurbinectedina (PM1183)
PM1183 è un composto in corso di studio. È un inibitore dell’RNA polimerasi II. Questo enzima è essenziale per il processo di trascrizione, che risulta sovrattivato nei tumori con addiction trascrizionale.
L’efficacia antitumorale della lurbinectedina è in corso di valutazione in vari tipi di tumori solidi:
- uno studio clinico di fase III sul carcinoma ovarico platino-resistente,
- uno studio clinico di fase II sul carcinoma mammario metastatico associato a BRCA1 e BRCA2,
- uno studio di fase III sul carcinoma polmonare a piccole cellule.
Informazioni sul carcinoma ovarico
I dati dell’International Agency for Research on Cancer indicano che, tra i tumori ginecologici, il carcinoma ovarico è la seconda forma più comune di cancro e la prima per indice di mortalità.
Secondo la American Cancer Society, la maggior parte delle pazienti con carcinoma ovarico giungono a diagnosi con malattia già in fase avanzata e diffusa.
All’intervento di citoriduzione, finalizzato all’escissione della maggior parte del tumore, fa solitamente seguito la chemioterapia. Tuttavia, circa l’80% delle donne sottoposte a trattamento con platino o con un taxano vanno incontro a recidiva e possono beneficiare di diverse alternative terapeutiche. (Ann Oncol (2013) 24 (suppl 10):x69-x76.doi: 10.1093/annonc/mdt475).