Rivaroxaban per le coronaropatie e arteriopatie periferiche è stato oggetto dello studio COMPASS. Questo studio è stato già interrotto prima del previsto per l’elevata efficacia dimostrata da rivaroxaban.
Bayer AG e il suo partner nelle attività di sviluppo Janssen Research & Development in occasione dell’edizione 2017 del Congresso ESC (Barcellona, 26-30 agosto 2017), hanno presentato in sessione Hot Line nuovi risultati clinici dello studio di Fase III COMPASS. Questo ha valutato l’efficacia e la sicurezza di rivaroxaban nella prevenzione di eventi avversi cardiovascolari maggiori in pazienti con coronaropatie e arteriopatie periferiche.
Al Congresso ESC 2017 sono stati presentati anche risultati di studi clinici e real life di rivaroxaban nella prevenzione dell’ictus e nella protezione dallo sviluppo di tromboembolismo venoso. Le presentazioni hanno riguardati, tra gli altri, ulteriori risultati dello Studio PIONEER AF-PCI e dello studio XANTUS sull’impiego della terapia nella vita reale.
Ogni anno sono circa 17,7 milioni le persone che muoiono a causa di malattie cardiovascolari, tra cui coronaropatie e arteriopatie periferiche. In particolare, nel 2015 le coronaropatie sono state la causa del decesso di 8,8 milioni di persone, mentre si stima che nel mondo siano circa 202 milioni le persone che soffrono di arteriopatie periferiche. La terapia antitrombotica raccomandata dalle attuali Linee Guida per queste popolazioni di pazienti è l’impiego di antiaggreganti piastrinici che, però, sono generalmente ritenuti insufficienti, in quanto le percentuali di eventi cardiovascolari restano elevate. Pertanto, è necessario migliorare gli esiti, ricorrendo a terapie nuove o aggiuntive, che possano ridurre il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori in pazienti con aterosclerosi.
Rivaroxaban è il primo e unico anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K (NOAC) a essere valutato in queste popolazioni di pazienti ad alto rischio.
Lo Studio COMPASS su rivaroxaban per le coronaropatie e arteriopatie periferiche
COMPASS ha valutato l’efficacia e la sicurezza di rivaroxaban (2,5 mg e 5 mg) nella prevenzione di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE), tra cui morte cardiovascolare, infarto del miocardio e ictus, in pazienti con coronaropatie (CAD) e/o arteriopatie periferiche (PAD), compresi soggetti con precedente patologia cardiaca.
Lo studio COMPASS è stato condotto in collaborazione con l’Istituto di ricerca canadese sulla salute della popolazione Population Health Research Institute (PHRI) e ha arruolato 27.395 pazienti in oltre 600 centri in oltre 30 Paesi del mondo. Nello studio, i pazienti sono stati randomizzati per ricevere:
- rivaroxaban 2,5 mg due volte/die in aggiunta ad aspirina 100 mg una volta/die,
- rivaroxaban 5 mg due volte/die da solo,
- aspirina 100 mg una volta/die da sola.
A febbraio 2017, in occasione della prevista analisi intermedia, lo studio Compass ha raggiunto l’endpoint primario prima del previsto, per questo motivo è stato interrotto anticipatamente per l’elevata efficacia del farmaco.
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