Marco Battaglini, ricercatore presso l’Università di Siena e oggi amministratore delegato e co-fondatore di Siena Imaging, ha ritirato a Milano il premio Roche HealthBuilders, il primo programma di Open Innovation di Roche Italia dedicato alla salute.
La start-up Siena Imaging vince il primo premio con il progetto SI.Nlab, uno strumento accurato e semplice volto a migliorare il monitoraggio del paziente attraverso una nuova modalità di analisi di immagini di risonanza magnetica dell’encefalo e pensato per essere messo a disposizione di neurologi e neuroradiologi.
Spin-off dell’Università di Siena e realtà incubata in Toscana Life Sciences (TLS), Siena Imaging si aggiudica un programma di mentoring del valore di 200.000 euro.
«Sono onorato di questo riconoscimento – afferma Marco Battaglini. – È un passo importante per il nostro team verso la realizzazione di un sogno. SI.Nlab è il frutto di 15 anni di ricerca e vorremmo che facesse da apripista a un nuovo modo di lavorare per molti neurologi e neuroradiologi che quotidianamente affrontano scelte importanti in termini di diagnosi, cura e presa in carico di pazienti affetti da patologie complesse e delicate nella gestione quali tumori cerebrali, sclerosi multipla e Alzheimer».
«In questa occasione – precisa Nicola De Stefano, co-fondatore di Siena Imaging e Professore di Neurologia al dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze dell’Università di Siena – mi preme ricordare l’importanza dell’attività di ricerca svolta negli anni, i cui risultati hanno favorito la costruzione di una forte credibilità scientifica, oggi principale garanzia di affidabilità per i nostri partner commerciali».
La piattaforma SI.Nlab
Si tratta di una piattaforma virtuale di analisi di dati della risonanza magnetica (RM) dell’encefalo basata su algoritmi testati e visualizzatori progettati per ottenere in modo preciso e veloce i biomarker di interesse.
SI.Nlab cambierà il modo di identificare, valutare, interpretare e monitorare il danno cerebrale riducendo i tempi rispetto alla prassi attuale e aumentando il grado di accuratezza.
«Se si considera che in Europa vengono prodotti circa 5 milioni di immagini in RM ogni anno, per una spesa maggiore al miliardo di euro, e che l’esame viene compiuto essenzialmente attraverso ispezione visiva – aggiunge Marco Battaglini – si può comprendere l’impatto potenziale di una nuova metodologia che permetta di sfruttare tutte le informazioni contenute in una risonanza magnetica e le metta a disposizione del medico e, in ultima analisi, del paziente».
Un software che coinvolge lo specialista nella quantificazione dei nuovi biomarker, supportandolo, con uno strumento facile da usare, in un’attività altrimenti troppo complessa e lunga per essere pienamente implementata nella pratica clinica.