Si è tenuto a Milano, lo scorso 2 luglio, l’evento di presentazione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”. Hanno partecipato: Germano Scarpa, presidente Integratori & Salute; Arrigo F. G. Cicero, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut); Mariangela Rondanelli, direttore dell’Unità operativa complessa di riabilitazione a indirizzo metabolico, Dipartimento di Sanità Pubblica; Franca Marangoni, responsabile della ricerca di  Nutrition Foundation of Italy (NFI); Michela Vuga, giornalista scientifica che ha moderato l’evento.

«Nella mia lunga esperienza nell’industria degli integratori alimentari, difficilmente ho trovato all’estero una qualità paragonabile a quella italiana». Con queste parole, Germano Scarpa, ha sottolineato l’indiscusso livello degli standard produttivi italiani nel corso di un evento di presentazione dell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”. «Siamo giunti alla terza edizione di questa review scientifica che la nostra Associazione realizza e che, ad ogni aggiornamento, si arricchisce di contenuti – ha dichiarato – Oggi il mondo industriale vuole ribadire l’importanza di questi prodotti per la salute del cittadino e la prevenzione primaria». Scarpa ha poi ribadito il valore scientifico della supplementazione alimentare, i cui benefici sono riconosciuti da studi e analisi condotti in modo rigoroso.

Da sinistra: Mariangela Rondanelli, Franca Marangoni, Germano Scarpa, Arrigo Cicero e Michela Vuga

Produzione secondo le GMP del farmaco

Oltre alle basi scientifiche che avvalorano le formulazioni e le funzioni degli integratori alimentari, va rimarcata anche la loro sicurezza, che in Italia è tutelata da una rigida regolamentazione, paragonabile a quella dei farmaci. Non solo, infatti, i produttori si attengono alle Good manufacturing practice (GMP), che disciplinano ogni fase e processo produttivo dei medicinali, ma anche le concentrazioni e i dosaggi di assunzione sono rigorosamente controllati per assicurare il rispetto assoluto delle soglie di sicurezza per la salute. «I sistemi produttivi degli integratori sono regolati da normative molto precise che riguardano produzione e formulazione – ha spiegato Arrigo F. G. Cicero, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) – Per tale motivo in Italia lo standard è mediamente molto alto, sia da un punto di vista della qualità del prodotto sia della sua sicurezza d’impiego. Le soglie di utilizzo degli integratori sono prefissate dalla legge e sono molto conservative. Siamo quindi assolutamente tutelati da questo punto di vista. Anche gli standard produttivi sono notevolmente elevati. In Italia abbiamo aziende tra i migliori fornitori di materie prime e la produzione degli integratori avviene seguendo le Good Manufacturing Practice dei farmaci».

Tecnologie all’avanguardia e prodotti in continuo miglioramento

La qualità della produzione italiana dipende anche dall’elevato livello di innovazione presente nel nostro Paese. «In Italia siamo leader nelle tecnologie di produzione degli integratori – ha proseguito Cicero – Da questo punto di vista siamo un punto di riferimento a livello internazionale. Negli ultimi anni l’industria ha lavorato costantemente non solo all’implementazione degli standard di qualità degli integratori, ma anche al miglioramento dell’assorbimento da parte dell’organismo e della biodisponibilità, per far sì che possano assicurare la loro massima utilità alla minima dose somministrabile ed essere meglio assorbiti e assimilati dall’organismo. Parliamo di tecnologie estremamente raffinate, che caratterizzano la ricerca nel settore. Va inoltre sottolineato che tecnologie all’avanguardia sono state utilizzate anche per ottenere formulazioni che possono essere deglutibili da soggetti che hanno difficoltà nella deglutizione o compresse prive di glutine e lattoso così da essere accessibili anche a persone che sono intolleranti a qualche eccipiente».  

Italia primo mercato europeo

Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore degli integratori alimentari ha raggiunto nel nostro Paese 4.545 milioni di euro. Sul totale del mercato europeo, l’Italia detiene la quota di fatturato maggiore, pari al 26%, seguita da Germania (19%) e Francia (15%). La farmacia resta il canale di vendita che genera il valore più elevato, raggiungendo 3.538 milioni di euro (77,9% del totale di tutti i canali distributivi). I probiotici con 537,3 milioni di euro, rappresentano il 15,2% del mercato; i sali minerali, con 335,2 milioni di euro detengono una quota del 9,2%, mentre il segmento “vitamine e tonici”, vanta quote superiori al 6%.