Nel numero di luglio di NCF parliamo di longevità e ricerca anti-aging. Se da un lato, infatti, come indicato da un recente studio del Global Burden of Desease 2021, l’aspettativa di vita globale è destinata ad aumentare di quasi 5 anni entro il 2050, dall’altro gli anni vissuti in buona salute saranno solo 2,6 in più. Da qui si spiega una ricerca che trae le sue origini molto indietro nel tempo. Già nel 400 a.C. abbiamo testimonianze della caccia al cosiddetto “elisir di lunga vita” in India; lo attestano documenti dell’epoca che citano la ricerca dell’acqua della vita. Anche in Cina, ai tempi della dinastia Qin (II secolo a.C.), l’imperatore incaricò il medico alchimista di corte di trovare il leggendario “elisir”. Troviamo testimonianze di questo desiderio anche nel mondo greco-romano, in quello arabo, nell’Europa medioevale e in quella moderna, quest’ultima ben rappresentata da Paracelso.

Al giorno d’oggi, è ben visibile come le aspettative di vita siano di fatto aumentate negli ultimi decenni; ciò grazie a condizioni di vita in forte cambiamento, a una accresciuta sensibilità verso l’educazione alimentare, ma anche in funzione della comparsa di farmaci innovativi che stanno rivoluzionando l’approccio terapeutico alle nuove malattie e a quelle più gravi. In questo numero diamo modo sia al comune lettore sia a chi ha alle spalle studi specifici di affrontare il tema a 360°. Come riportato nel primo pezzo, Aging Project, una sfida contro il tempo, l’allungamento della vita ci mette di fronte alla grande sfida di fare il possibile per vivere una vecchiaia in salute. La ricerca del DIMET dell’Università del Piemonte Orientale parte dalla comprensione degli indicatori predittivi, diagnostici e terapeutici (biomarkers) e conseguentemente dallo studio della fisiopatologia dell’invecchiamento. Interessante leggere della Banca Dati che è stata costituita e viene costantemente aggiornata avvalendosi di nuove tecnologie di IA per utilizzare i dati, trasformandoli in informazioni utili a supporto della ricerca.

Nel secondo contributo, Una questione di telomeri, ci focalizziamo sui telomeri, ovvero la regione terminale di un cromosoma composta di DNA altamente ripetuto che protegge l’estremità del cromosoma stesso. Il loro deterioramento/accorciamento/danneggiamento sarebbe correlato all’insorgere di malattie, come l’Alzheimer, il Parkinson, l’anemia aplastica e alcune forme tumorali. Spazio poi a una molecola in grado di contrastare i segni dell’invecchiamento: la rapamicina, in avvio di sperimentazione sull’uomo, dopo aver superato test positivi su lieviti, topi, ratti e scimmie. Approfondiamo, infine, il funzionamento degli “orologi epigenetici”: le cellule possono servire come indicatori predittivi dell’invecchiamento e della mortalità. Ricerche avanzate stanno sviluppando strategie e stili di vita anti-aging, nonché nuovi farmaci per promuovere una vita che possa essere sempre più lunga e
sana.

Riservo le ultime righe per due articoli che parlano di altrettanti eventi di tutto rispetto nel mondo del Pharma italiano. Una prima valutazione fatta dal Presidente di AFI Giorgio Bruno e dalla Vicepresidente Paola Minghetti in merito al 63° Simposio AFI, recentemente conclusosi con un grande successo di partecipazione, di qualità dei contenuti e di attualità dei temi trattati. Infine, un’anticipazione del secondo evento targato NCF, organizzato dal Gruppo Tecniche Nuove, dal titolo Oltre le molecole: scenari futuri per l’industria Pharma, che si terrà il prossimo 4 dicembre, con l’obiettivo di ripetere i positivi risultati della prima edizione, svoltasi lo scorso 16 novembre (pag. 16).