La fotografia sull’impatto a livello sociale del settore chimico, scattata anche questa anno dal rapporto Responsible Care di Federchimica (link), indica che il comparto contribuisce al bilancio pubblico e all’offerta di servizi ai cittadini versando tributi per 0,9 miliardi di euro, ai quali si aggiunge quasi 1 miliardo di euro in imposte e oneri sociali connessi alle spese per il personale.
Le imprese aderenti al programma Responsible Care hanno dato vita a investimenti e costi operativi destinati alla sostenibilità sociale ed ambientale pari a oltre il 2% del valore economico generato, per un ammontare complessivo di 763 milioni di euro, di cui 274 milioni in investimenti.
Confermata anche quest’anno la leadership del settore chimico per quanto riguarda la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, con un’incidenza degli infortuni inferiore del 39% rispetto alla media manifatturiera. Gli ultimi dati indicano che, dal 2010, il numero degli infortuni, a parità di ore lavorate è diminuito del 44% (con ulteriore calo del 10% rispetto al 2019), indice della sensibilizzazione dei dipendenti verso atteggiamenti sicuri e responsabili. Negli ultimi tredici anni si è anche registrata una crescita del 23% del numero di ore di formazione per dipendente.
“Da 30 anni con il Rapporto Responsible Care certifichiamo l’impegno delle imprese chimiche a favore dello sviluppo sostenibile: un valore che trasferiamo ai numerosissimi settori a valle e direttamente nei prodotti di consumo attraverso innovazioni di processo, di prodotto e nuove tecnologie, con risultati di assoluta eccellenza; è tempo che questo primato ci venga riconosciuto, accreditandoci come Industria indispensabile per realizzare la transizione ecologica”, ha commentato il presidente di Federchimica Francesco Buzzella nel corso della presentazione del Rapporto.
I dati principali del rapporto
Nel 2023 l’industria chimica italiana ha generato un valore della produzione pari a 67,4 miliardi di euro, di cui il 91,4% distribuito agli stakeholder sotto forma di acquisti di beni e servizi, spese per il personale e imposte versate alla pubblica amministrazione.
Sul fronte ambientale, nel 2022 l’industria chimica in Italia ha emesso direttamente 11,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (scope 1), il 2,8% del totale del Paese (vs il 6,2% del 1990). Negli ultimi trentacinque anni le emissioni della chimica sono diminuite del 64%, ponendo il settore già in linea con l’ambizioso obiettivo del Green Deal europeo al 2030 (-55%). Dato confermato anche dalla combinazione delle emissioni dirette e indirette (scope 1 e scope 2), che indicano come negli ultimi trent’anni l’industria chimica abbia ridotto i propri impatti sui cambiamenti climatici del 67%. Continua anche l’impegno verso i nuovi modelli di economia circolare, con il riciclo che rappresenta la prima modalità di destinazione dei rifiuti (45,5%), in significativo aumento rispetto al 2015 (23%).
Il Premio Responsible Care 2024
La presentazione del rapporto Responsible Care è stata anche l’occasione per assegnare l’omonimo Premio, giunto alla sua 20a edizione. Il riconoscimento ha visto quest’anno premiate cinque aziende.
Il progetto “Impianto recupero solventi – stabilimento di Ceriano” di Bracco ha visto l’efficientamento degli impianti per il recupero di solventi e l’introduzione di avanzamenti tecnologici che hanno permesso di aumentare la resa del processo, ridurre le perdite di solventi e ottimizzare i consumi di utenze.
Infineum è stata premiata per il progetto “ZDDP Eco-Mode – Riduzione dell’eccesso stechiometrico di alcol”, realizzato su una linea di produzione dedicata alle formulazioni di additivi per oli lubrificanti e tramite cui è stato possibile conseguire una riduzione del 50% dell’eccesso stechiometrico di alcol in reazione.
Il progetto “Utilizzo di inibitori di idrati derivati dai rifiuti di salmone nell’industria petrolifera e del gas” di Italmatch Chemicals ha visto la messa a punto di una nuova tecnologia per trasformare i rifiuti ittici e offrire un’alternativa ecocompatibile agli inibitori fossili, caratterizzata da elevata biodegradabilità e minima tossicità.
Il progetto “Dare valore ai rifiuti: un progetto di economia circolare in collaborazione con Contarina S.p.A.” di Liquigas ha puntato alla collaborazione di filiera per l’economia circolare, con valorizzazione della raccolta dei rifiuti organici per la produzione di biometano liquido. Il combustibile generato è utilizzato per alimentare la flotta dell’azienda municipale che gestisce i rifiuti di 49 Comuni della provincia di Treviso.
L’aziende Sol, infine, è stata premiata per il “Progetto pilota e campagna informativa dedicati alla riduzione dei rischi di collisione e di investimento all’interno delle Unità del Gruppo SOL”. La campagna, sviluppata nel corso del 2023, si è focalizzata sull’illustrazione di otto semplici regole comportamentali incentrate su movimentazione, manutenzione e viabilità e sui relativi comportamenti sicuri da tenere.