Durante il XVIII Congresso Nazionale SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), presieduto da Antonio Cascio e Luigi Guarneri e tenutosi a Palermo dal 24 al 27 novembre 2019, un intero appuntamento è stato dedicato al Patto Trasversale per la Scienza.
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In questa occasione, i rappresentanti di diverse società scientifiche e discipline, autorità ed istituzioni sono stati chiamati a sottoscrivere i cinque punti del Patto.
Il Patto Trasversale per la Scienza
«Si tratta di un’associazione che nasce per promuovere la diffusione della scienza e del metodo scientifico sperimentale in Italia – spiega Antonio Cascio, UOC di malattie Infettive e Centro Regionale di Riferimento AIDS – AOU Policlinico “P. Giaccone”, Palermo – ai fini di superare gli ostacoli della disinformazione su temi scientifici e a tutela della salute del cittadino, così da difenderlo dalle fake news. Durante il congresso, sulla questione del Patto e sulle vaccinazioni nel paziente fragile, è prevista una sessione con referenti di diverse società scientifiche e discipline. Questi, assieme ad autorità ed istituzioni, sottoscriveranno i cinque punti del Patto».
1) Tutte le forze politiche italiane s’impegnano a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun colore politico, e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e migliorare la qualità di vita dei nostri simili.
2) Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’AIDS, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche ecc.
3) Tutte le forze politiche italiane s’impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati, che, con affermazioni non-dimostrate e allarmiste, creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica.
4) Tutte le forze politiche italiane s’impegnano a implementare programmi capillari d’informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e coinvolgendo media, divulgatori, comunicatori, e ogni categoria di professionisti della ricerca e della sanità.
5) Tutte le forze politiche italiane s’impegnano affinché si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base.