L’atrofia muscolare spinale è una patologia genetica rara e debilitante, più frequentemente diagnosticata nei bambini. È dovuta alla carenza della proteina SMA, fondamentale per il corretto funzionamento dei motoneuroni.
L’atrofia muscolare spinale è a trasmissione autosomica recessiva causata da mutazioni in omozigosi del gene SMN1. La malattia, infatti, è sviluppata solamente nelle persone mancanti di entrambe le copie del gene SMN1. Le persone mancanti di una sola copia del gene SMN1 sono portatori sani.
Il gene SMN1 è situato in una regione duplicata/invertita in 5q13. Nella stessa regione è presente il gene SMN2, che differisce da SMN1 per pochi nucleotidi. Entrambi i geni codificano la proteina SMN, ma la maggior parte delle trascrizioni di SMN2 sono prive dell’esone 7 (SMN-delta7). Quindi, in presenza di mutazioni che inattivano la trascrizione di entrambi i geni SMN1, SMN2 non è in grado di produrre una quantità sufficiente di proteina tale da prevenire l’insorgenza della malattia.
La malattia porta alla progressiva degenerazione del motoneurone, ovvero alla mancanza di controllo del movimento muscolare e, a seconda della forma, può causare la perdita della forza fisica, la capacità di camminare, di mangiare o respirare.
È la più comune causa genetica di mortalità infantile ed è considerata una delle malattie rare più comuni.
Classificazione della SMA
L’atrofia muscolare spinale è classificata in 4 diverse forme a seconda della gravità clinica: il tipo I e II si presentano durante l’infanzia; il tipo III, anche nell’adulto; mentre il tipo IV solo in età adulta.
SMA di tipo I
La SMA di tipo I rappresenta la forma più grave e compare solitamente nei primi sei mesi d’età, causando una profonda debolezza muscolare e compromettendo inevitabilmente la capacità motoria. I bambini affetti da SMA di tipo I non riescono a stare seduti, a svolgere autonomamente attività semplici ed automatiche come mantenere eretto il capo e deglutire. Il progressivo indebolimento dei muscoli del torace aumenta il rischio di infezioni respiratorie e causa una scarsa crescita polmonare. Comporta un alto tasso di mortalità, non permettendo al 90% dei bambini nati con questa patologia di sopravvivere al secondo anno di età.
SMA di tipo II
La SMA di tipo II, nota anche come SMA intermedia o cronica infantile, presenta sintomi che includono la debolezza muscolare e ipostenia, e che compaiono solitamente tra i 6 ed i 18 mesi di età. I pazienti affetti da questa tipologia di atrofia sono in genere in grado di sedersi autonomamente, ma non di camminare. Vanno incontro ad un grave e progressivo peggioramento della disabilità motoria che spesso porta a necessitare cure 24 ore al giorno e per tutta la vita. Gli individui con SMA di tipo II spesso sviluppano una grave scoliosi. La debolezza dei muscoli del torace porta a un elevato rischio di infezioni respiratorie severe. La gravità e la progressione della patologia si differenziano da persona a persona, tanto che l’aspettativa di vita varia dalla prima infanzia fino all’età adulta.
SMA di tipo III
Nella SMA di tipo III i sintomi di debolezza muscolare compaiono tra i primi 18 mesi e l’età adulta. Comportano difficoltà nel camminare, debolezza muscolare e aumento del rischio di infezioni respiratorie. Un numero significativo di persone con SMA di tipo III perde la capacità di deambulare dalla quarta decade, può sviluppare una grave scoliosi e altri problemi ortopedici.
SMA di tipo IV
Il tipo IV, invece, considerato la forma adulta di SMA, è meno comune e colpisce gli adulti. È caratterizzata da una progressione più lenta dei sintomi, che influiscono principalmente sulla capacità di camminare. I sintomi compaiono solitamente dopo i 35 anni. I pazienti possono avere un’aspettativa di vita normale.