I nuovi principi etici armonizati per il business delle tecnologie medicali sono stati approvati dalla Global medical technology alliance (Gmta), che riunisce ventisei associazioni internazionali e regionali attive nel campo medtech e copre circa l’85% delle aziende del settore, e sono stati presentati nel corso della recente Global MedTech Compliance Conference di Parigi (leggi il joint statement).
I codici etici dell’industria dovrebbero essere dei documenti vivi, non solo sulla carta, sottolinea lo statement, e improntare tutte le azioni sia degli impiegati diretti che delle terze parti, in particolare quelle coinvolte nelle attività di marketing e vendita. Il documento di Gmta annuncia anche la possibilità futura di lavorare per costituire un Global Network of Compliance Professionals che guidi il processo verso gli ambiziosi obiettivi descritti dal documento e valuti le nuove aree di criticità che potrebbero emergere nei prossimi anni, tra cui nuovi modelli di business e l’affermarsi di nuove figure attive nell’acquisto delle tecnologie medicali, come i buyer globali, quelli governativi e le società di assicurazione.
I nuovi principi alla base dei codici etici
Migliorare la compliance e l’etica delle pratiche di business, l’interazione tra gli attori del ciclo di vita del prodotto, la promozione dell’innovazione e il miglioramento dell’accesso dei pazienti alle ultime novità tecnologiche sono al centro del joint statement pubblicato da Gmta. L’iniziativa fa seguito alla firma, nel 2011, del Global statement on ethical interactions between medical technology companies and healthcare professionals e ne rinnova gli obiettivi.
I codici etici sono lo strumento identificato per guidare le interazioni tra industria medtech e professionisti della sanità. Codici che non sostituiscono in alcun modo i requisiti legali a cui sono sottoposti i prodotti, sottolinea il documento. Anche l’immagine dell’industria medtech e la percezione che ne ha il pubblico devono sempre essere tenute in grande considerazione nello sviluppo di tali interazioni, che devono conformarsi a una serie di principi etici descritti nel dettaglio dal documento di da Gmta.
Tra questi figurano l’integrità di tutte le parti coinvolte, l’indipendenza nelle decisioni terapeutiche dei medici, l’aderenza alle pratiche commerciali consolidate, la trasparenza e la documentazione di tutte le interazioni tra le parti, e l’assicurazione che queste siano volte a favorire l’avanzamento tecnologico e le possibilità di cura dei pazienti.
Le interazioni chiave
Il joint statement individua anche le interazioni chiave tra industria e professionisti sanitari che dovrebbero essere sempre considerate all’interno dei codici etici. Tra queste figurano la possibilità di assegnare a specialisti del settore incarichi di consulenza solo se volti a supportare le attività di R&D, incarichi da retribuire in ogni caso a valori di mercato e da documentare in modo trasparente. Gli eventi educativi e scientifici indipendenti destinati alla classe medica e sanitaria possono essere supportati se destinati a promuovere la conoscenza scientifica, l’avanzameto della scienza medica e la fornitura di servizi sanitari efficaci, senza ritorni inappropriati per le aziende. Gli eventi formativi organizzati direttamente dalle aziende devono essere mirati a informare gli utilizzatori circa l’uso sicuro ed efficace delle tecnologie medicali. Gli incontri promozionali possono essere organizzati solo in base a condizioni specifiche, così come la fornitura di materali educativi e promozionali, che devono andare a beneficio dei pazienti o avere una genuina funzione educativa. Lo statement sconsiglia, invece, di fornire attività di tipo ricreativo o sportivo sia in modo diretto che indiretto. Il codice etico, infine, può prevedere il supporto bona fide a borse di studio per attività di ricerca o ad attività caritatevoli, come pure la fornitura ai sanitari di quantità “ragionevoli” di prodotti per scopi valutativi e dimostrativi, senza ritorni inappropriati per l’azienda.