Presentati i dati raccolti nel Rapporto 2017 del Banco Farmaceutico
A beneficiare dei farmaci raccolti dal Banco Farmaceutico sono in 580 mila utenti. Dato in crescita rispetto agli anni passati. Aumentano anche il numero di minorenni (21,3% del totale) a fare domanda di farmaci. Nel quinquennio 2013-2017 la richiesta è cresciuta del 27,4%, a seguito del costante aumento di poveri assistiti.
Questa la fotografia scattata dal “Rapporto 2017 – Donare per curare: Povertà sanitaria e donazione farmaci,” promosso da Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato dall’Osservatorio donazione farmaci (organo di ricerca di Banco farmaceutico).
Le donazioni aziendali diminuiscono
Nel primo semestre del 2017 è stata registrata una contrazione delle donazioni aziendali rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, mentre segnali più incoraggianti giungono dai dati provvisori aggiornati a settembre. Per Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria, “bisognerebbe pensare a livello istituzionale a una forma di compartecipazione alla spesa farmaceutica in base al reddito ampliando la fascia di esenzione. Sul farmaco da prescrizione l’industria si sta impegnando ma si può fare di più”. È possibile ipotizzare che il numero di donazioni crescerà quanto i processi burocratici che deve percorrere l’azienda per aderire saranno snelliti. Con l’emanazione del decreto attuativo della legge 166 si potrebbe avere un aiuto in questo senso. “Nostro dovere è sensibilizzare ulteriormente gli associati ma una semplificazione della parte burocratica aiuterebbe molto”. A sottolineare questa esigenza anche l’On. Maria Chiara Gadda: “È necessario un decreto attuativo – soltanto nell’articolo 15 della Legge 166 – legato appunto alla donazione del farmaco che serve per rendere il percorso più semplice”.
Contro la povertà, serve un lavoro di squadra
La povertà sanitaria non è solo una ferita inferta al tessuto sociale, ma è causa di uno stress che ha conseguenze epidemiologiche e cliniche che possono durare a lungo nel tempo. “L’antidoto a questa vera e propria malattia della società in cui viviamo – ha sottolineato Mario Melazzini, DG AIFA – è la sinergia fra istituzioni, mondo del no profit, aziende farmaceutiche e cittadini. Le energie dei soggetti pubblici e privati, se si uniscono per una causa comune, possono arginare gli effetti negativi delle congiunture economiche e sociali attraverso, ad esempio, ilrecupero dei farmaci validi e le donazioni di farmaci, come illustrato nel Rapporto”.