Lilly annuncia che ixekizumab per la psoriasi è disponibile in Italia in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 29/06/2017. Questa ne determina anche la rimborsabilità.
La molecola, è stata approvata dalla European Medicines Agency (EMA) nell’aprile 2016 per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti candidati alla terapia sistemica o fototerapia.
Si tratta di una molecola molto attesa grazie al suo elevato profilo di efficacia, così come sottolineato dai numerosi studi clinici condotti sul oltre 7800 pazienti.
Antonio Costanzo, responsabile della Dermatologia e docente di Humanitas University ha così commentato l’autorizzazione:
«È importante avere a disposizione trattamenti che consentano di raggiungere obiettivi clinici molto elevati di pulizia della pelle. Oggi raggiungere la quasi o la totale remissione della malattia con le nuove classi di farmaco è finalmente possibile. L’anticorpo monoclonale ixekizumab, oltre a profili di sicurezza e tollerabilità accettabili, ha dimostrato una notevole capacità di risoluzione delle placche psoriasiche con un’azione fin dalle prime settimane di trattamento e una risposta mantenuta nel tempo. Questo perché è in grado di bloccare un punto chiave nello sviluppo della malattia».
Ixekizumab
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale che inibisce il rilascio di citochine pro-infiammatorie e chemochine.
Sin dalla prima settimana ixekizumab si è dimostrato efficace su tutti gli endpoint primari rispetto ai comparatori raggiungendo un miglioramento significativo del 75, 90 e 100% dell’indice di gravità della psoriasi PASI.
Nello studio UNCOVER-3, ixekizumab ha confermato le proprie peculiarità in termini di efficacia e sicurezza anche nel lungo periodo mantenendo i risultati fino a 108 settimane.
Ixekizumab è un farmaco etico con prescrizione medica. Deve essere utilizzato sotto la supervisione di un medico con esperienza nella diagnosi e nel trattamento della psoriasi. La molecola è disponibile in siringhe pre-riempite per iniezione o in iniettori a penna. Viene somministrato mediante iniezione sotto la pelle.
L’importanza dell’aderenza alla terapia nella psoriasi
Le terapie a lungo termine sono gravate da un alto rischio di abbandono e di non aderenza. Secondo le stime dell’OMS, questo avviene in circa il 50% dei casi nei Paesi sviluppati.
«Un farmaco può essere efficace ma se è complesso da assumere o non permette al paziente di apprezzarne gli effetti in breve termine diventa un ostacolo alla terapia – spiega Fabio Ayala Direttore della U.O.C. di Dermatologia clinica del Dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia-Università di Napoli Federico II. – La non compliance al trattamento compromette l’efficacia delle cure e determina un aumento dei costi legati a una gestione inefficace della patologia. In questo senso complessità, durata, fallimenti precedenti, comparsa di effetti collaterali prima che il paziente possa apprezzare i miglioramenti, sono tra i fattori che inficiano maggiormente l’aderenza».
«La rapidità e l’efficacia in breve termine non soltanto giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento del risultato terapeutico, ma garantiscono l’aderenza del paziente alla terapia – sottolinea il docente. – Ixekizumab presenta diversi vantaggi grazie alla sua alta affinità di legame con l’interleuchina 17A, citochina chiave nel processo patogenetico della psoriasi. È proprio dall’interazione con questa citochina che il meccanismo patogenetico viene bloccato con una azione quasi chirurgica. Inoltre, sin dalle prime settimane di trattamento ixekizumab si è dimostrato più efficace su tutti gli obiettivi raggiungendo un miglioramento significativo del 75, 90 e 100% dell’indice PASI. E i risultati si mantengono anche nel lungo periodo: l’alto indice di risposta al trattamento viene mantenuto fino a 108 settimane di terapia, quando la maggior parte dei pazienti vede confermata la risoluzione quasi completa (PASI 90) o completa (PASI 100) delle placche psoriasiche, quest’ultima raggiunta da oltre il 50% dei pazienti».
Aderenza alle terapie e sicurezza del trattamento
Sull’aderenza alle cure influiscono in negativo l’insorgenza di effetti collaterali. Perciò il bilancio tra effetti collaterali e benefici ottenuti deve essere favorevole.
Un’analisi integrata ha preso in esame oltre 7800 pazienti affetti da psoriasi moderata-severa trattati con ixekizumab in sette studi clinici per un totale di 264 settimane. Dai risultati emerge un ottimo profilo di sicurezza del farmaco sia nel breve che nel lungo termine. Questo, unito alla rapidità d’azione e all’efficacia, candida ixekizumab tra i migliori farmaci di prima scelta per la psoriasi moderata-grave.
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