Ben “Oltre le molecole”. Il futuro nel mondo del Pharma è oggi, proiettato al domani. Protagonisti farmaci biotech che consentiranno di trattare nuove patologie, tra cui malattie rare, e nell’attualità di approcciare patologie gravi e croniche: oncologiche, cardiocircolatorie, diabete, neurologiche. Ma l’innovazione sta investendo e continuerà a pervadere tutti i settori del Pharma: Ricerca&Sviluppo, processi di manufacturing, storage e distribuzione, il packaging in un’ottica green e di sostenibilità. Intelligenza Artificiale (IA), machine learning, IoT (Internet of Things), sistemi integrato, Big Data e data Analitycs accompagneranno la transizione al digitale, richiedendo l’adeguamento anche di specifiche normative. Sono alcuni dei contenuti del convegno “Oltre le molecole: scenari futuri per l’industria Pharma“, il secondo organizzato da NCF – Notiziario Chimico Farmaceutico e tenutosi lo scorso 4 dicembre presso il Palazzo della Cultura, sede del Gruppo Tecniche Nuove, a Milano.

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Giorgio Bruno, presidente AFI, e Ivo A. Nardella, presidente Gruppo Tecniche Nuove, hanno aperto il convegno ricordando la sinergia storica tra AFI e NCF – Notiziario Chimico Farmaceutico

L’evento, patrocinato da AFI – Associazione Farmaceutici Industria e OBL – Ordine Biologi Lombardia, e realizzato in partnership con Fondazione UNIMI e Healthcare and Life Sciences Club del Politecnico di Milano, è stato moderato da Alberto Bartolini, direttore scientifico di NCF e coordinatore GdS Supply Chain e Innovazione AFI, e ha visto la partecipazione di Giorgio Bruno (presidente AFI), Marzia Bedoni (vicepresidente OBL), Sveva Sanzone (Sr. Manager Regulatory Affairs di Biogen – GdS Affari Regolatori AFI), Elisa Stefanini (Regulatory lawyer e partner di Portolano Cavallo – GdS Affari Regolatori AFI), Maria Luisa Nolli (Consigliere AFI, Co-founder e CEO NCNbio), Ivano Tavernelli (Global leader for advanced algorithms for quantum simulations – IBM Research), Paola Martini (Documentation and Data Mgmt Lead, Takeda), Gian Paolo Baranzoni (GdS Innovazione AFI), Chiara Ciotti (Project Manager Fondazione UNIMI), Caterina Funaro (Competence Center Manager at IMA Active), Andrea Izzo (Sales Manager Pharma Packaging Eurpack), Massimo Mangini (presidente Mangini Group) e Maurizio Sabia (Quality Control Analyst IMS Micronizzazioni). Hanno contribuito alla realizzazione del convegno: Eurpack, IMA, IMS Micronizzazioni, Gruppo Mangini, All4Labels, Del Corno & Associati e Indena.

Alberto Bartolini, direttore scientifico di NCF, è stato il moderatore della giornata

L’evoluzione del contesto normativo

Obiettivo 2028, a un passo da futuro. Deadline entro cui EMA (European Medicine Agencies) raccomanda l’attivazione di una Network strategy, azioni, politiche e iniziative, tese a proteggere la salute pubblica in un periodo di rapidi cambiamenti, che puntino a garantire nell’Unione Europea, innovazione e competitività in ambito di Scienza regolatoria. Ovvero la maggiore facilità di accesso ai farmaci, l’uso corretto e strutturato dei dati, implementazione della digitalizzazione e della IA per accelerare il processo decisionale, ottimizzare i processi e aumentarne l’efficienza, assicurare la disponibilità e fornitura di medicinali, specie di quelli soggetti di carenze, il contrasto fenomeni emergenti quali la resistenza antimicrobica, che minacciano la salute pubblica a livello mondiale, la messa in atto di soluzioni, anche in ambito regolatorio, finalizzate alla sostenibilità della rete delle agenzie europee dei medicinali. Azioni che dovranno includere tutti gli attori della filiera del Pharma: aziende, clinici e accademici, ricerca e incubatori, esperti di dispositivi medici, associazioni pazienti in una logica di integrazione sviluppo- produzione-accessibiilià. Quest’ultima interrelazione favorita sul piano normativo da alcune direttive e progetti sviluppati nel corso del anni: tra cui la Pharma Legislation, l’Act EU, il Regolamento HTA, il Combine, progetto pilota in ambito di farmaci organi e medical devices, l’Horizon scanning, il Progetto Darwin con diverse finalità e ambiti di azione.

Sveva Sanzone ed Elisa Stefanini sono state protagoniste di un intervento dal titolo “L’evoluzione del contesto normativo a un passo dal futuro

Acquistano sempre più valore i dati, la digitalizzazione e l’IA, tecnologie regolamentate da alcune normative: il Data Governance Act & Data Act del 2022-2023, il recente AI Act (2024) e l’European Health Data Space, in data ancora imprecisata. Ciò richiederà l’armonizzazione tra le diverse norme e il coordinamento con quelle già vigenti, garantendo soprattutto l’interoperabilità dei dati. Call to Action: 9 febbraio 2025, deadline per al presentazione dello Schema di Decreto di adeguamento al reg.(UE) 2016/161

Farmaci biotech e terapie avanzate

Nel 2030, l’80% dei farmaci sarà biotech, con un percorso già tracciato che sta segnando il passaggio dalle small molecules sia per farmaci a fini terapeutici (antibiotici, antidepressivi, antipsicotici) e in prevenzione (statine, ace-inibitori, betabloccanti, angiotensina 2), alle terapie avanzate (biologici, somatic cell terapy, terapie genica, CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cells therapies), il CRISPR, la terapia “taglia” e cuci” che consente di sostituire il gene malato con il gene sano, l’ingegneria tissutale con scaffold e Medical Device, terapie combinate con ATMPs, editing genomico. Un ampio panorama e una “transizione” che richiederanno l’implementazione di politiche, sinergie e strategie per garantire un equilibrio fra l’accesso all’innovazione per un sempre maggior numero di pazienti e la sostenibilità della fìliera, così come la modifica di processi produttivi e degli impianti come cell facotry a sistemi chiusi, isolatori sempre più semplici al posto delle camere bianche, l’impiego di soluzioni di robotica, automazione, bioreattori single-use. Non ultimo la decentralizzazione finalizzata alla riduzione dei costi. Punto cruciale la formazione specialistica e specializzata, su farmaci tradizionali e biotech, tecniche e tecnologiche e aspetti pratici: competenze sensibilmente differenti da quelle oggi richieste.

Maria Luisa Nolli ha tenuto uno speech dal titolo “Farmaci biotech e terapie avanzate: il panorama della nuova medicina

Calcolatori quantistici

All’orizzonte, nel prossimo decennio, si profilo lo sviluppo di computer quantistici, nuovo paradigma computazionale con il potenziale di fornire un’accelerazione esponenziale in molte applicazioni sfruttando specifici algoritmi (l’Algoritmo di Shor per la fattorizzazione degli interi, con applicazioni in crittografia; Algoritmo di Grover per risolvere problemi di ricerca non strutturati; Quantum Fourier Transform che supporta algoritmi come la stima di fase e la crittanalisi quantistica, Algoritmo HHL per la risoluzione di specifici sistemi lineari). In buona sostanza, si stima che il calcolo quantistico possa apportare miglioramenti rispetto ai computer classici nella risoluzione di problemi complessi: simulazione di processi naturali, analisi di dati complessi, ottimizzazione dei processi. E nel Pharma? Computer quantistici non sono ancora disponibili per il settore, ma si ritiene che potranno rappresentare la soluzione, ad esempio, per calcolare la struttura elettronica di una molecola, investigare enzimi, studiare il ripiegamento proteico. Ci sono algoritmi quantistici validi, di accelerazione comprovata; ci sono hardware che superano i 1.000 qubit e software altrettanto potenti. Dunque, perché non si ha ancora il “Vantaggio Quantistico”? A causa di una importante criticità: i computer attuali non dispongono dell’error correction, “aggiustamento” atteso appunto entro i prossimi 10 anni. Attualmente è possibile lavorare con computer quantistici, utilizzando algoritmi adattati e tecniche di mitigazione degli errori. L’informatica, in conclusione, ha il potenziale di rivoluzionare la chimica quantistica e la ricerca farmaceutica, consentendo soluzioni a problemi complessi, come la modellazione molecolare e la scoperta di farmaci, che vanno oltre la portata dei metodi classici. Sebbene i computer quantistici fault-tolerant debbano ancora arrivare, gli attuali dispositivi hanno le credenziali per ottenere un vantaggio quantistico nel breve termine.

Ivano Tavernelli, al centro dell’intervento dal titolo “Quantum Computing at utility scale: applications to Pharma

La transizione al digitale

La digitalizzazione sta rivoluzionando le modalità di lavoro all’interno delle industrie, anche in ambito Pharma, protagonista di una rapida accelerazione in termini tecnologici, con l’implementazione di sistemi dotati di tecnologie sempre più integrate e dotate di moduli con sistemi di base sempre più orientati al digitale. Tra questo sistemi gestionali di Quality Management System, in grado di creare delle correlazioni fra dati di diversa outsourcing e con diversi ambiti di applicazione e analisi, supportate dalla possibilità di generare ampia reportistica e cruscotti di monitoraggio. Con la stessa logica sono strutturati i sistemi di manufacturing e quality control, provvisti di moduli di machine learning e data analytics. Dati che nel mondo Pharma vengono sottoposti a rigide valutazioni in termini di farmacovigilanza, idoneità e certificazione del lotto-prodotto.

Tali tecnologie e operatività che permettono di avviare processi correttivi rispetto a anomalie rilevate, favoriscono la competitività sul mercato e in confronti dei competitor. Inoltre al corretto sfruttamento del dato si aggiungono anche vantaggi in termini di maggiore compliance e di business. L’era del data driven, ovvero della gestione del dato non solo in termini di business, permetterà anche di prendere decisioni basate su evidenze e dati oggettivi. Perché ciò accade è e sarà necessario avviare una rivoluzione culturale per vincere la diffidenza che si lega alle nuove tecnologie, ritenute spesso poco affidabili, pericolose e in grado di sostituire il lavoro dell’uomo. Una volta realizzati questi sistemi richiedono addestramento, monitoraggio e un governo nel tempo; operazioni che non possono essere agite da nessun robot.

Paola Martini è intervenuta in differita con un video dal titoloDal review by exception fino al release by exception: le nuove frontiere dell’industry 4.0 per migliorare la compliance regolatoria

Sistemi computerizzati

Dato per assodato che la convalida dei sistemi computerizzati (CSV) è mandatoria in ambienti GxP, volta a garantire che un sistema computerizzato svolga in modo coerente e riproducibile le funzioni previste, mantenendo l’integrità dei dati che gestisce, le ultime guideline in materia – versione 5.2 del 2002 – sottolineano la necessità di un cambio di paradigma, in relazione a diversi aspetti, quali gli standard di sistemi di qualità e schemi di certificazione, Dispositivi medici e applicazione della gestione del rischio, schemi per la valutazione e il miglioramento della capacità e della maturità dell’organizzazione, come Capability Maturity Model Integration® (CMMI), approcci alla gestione dei servizi IT. Aspetti, tutti che il nuovo documento ha studiato per renderli compatibili con una vasta gamma di altri modelli, metodi e schemi.

Inoltre la GAMP5 2° Edition apporta alcune novità alcune  strutturali, altre totalmente nuove, altre ancora meritevoli di una significativa revisione in una serie di Appendix (M4, M8, M11, D5,D9, O11, S4), ed evidenzia alcune criticità nel settore sanitario, correlate ad esempio ai lavoratori, a operatori impegnati in attività di ricerca e sviluppo relative ai medicinali o che fabbricano prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, produttori di dispositivi medici considerati critici. Aspetti di cui sarà necessario garantire un profilo di sicurezza non relativo al singolo elemento, ma che abbracci l’intera azienda, supportata da una  governance computerizzata, bandendo la gestione cartacea, obsoleta e correlata a sprechi di risorse, non solo economiche.

Gian Paolo Baranzoni è stato al centro dell’intervento “Sistemi computerizzati: come una Guideline può modificare vecchie abitudini

Atenei e imprese

L’intesa sinergica tra queste due realtà può favorire l’accelerazione dell’innovazione. Ne è un esempio Seed4Innovation, un programma di scouting di Fondazione UniMi, Università di Milano e MUSA (Multilayered Urban Sistainability Acrion), che individua e accelera lo sviluppo di soluzioni altamente tecnologiche e innovative, concepite nell’ambito della ricerca e di specifici domini: scienze della vita e salute, agroalimentare e sostenibilità, manufacruring e digitale, scienze sociali e Humanities. Tali programmi che hanno anche la finalità di comprendere le esigenze del mercato, sono stati sviluppati con il sostegno di player differenti: corporate, investitori, partner di ricerca, mentor. Tra le storie di successo: iRasp Therapeutics, un progetto volto alla realizzazione di una piattaforma per terapie oncologiche, GO4PD per lo sviluppo di oligosaccaridi da impiegare nella cura di malattie neurodegenerative, come il Parkinson, PEPTIDA che ha portato a identificare la molecola SIMBA2 come potenziale approccio comune nella gestione di Alzheimer e ischemia.

Chiara Ciotti ha parlato dell’iniziativa Seed4Innovation all’interno del suo speech dal titolo “Atenei e impresa: accelerare l’innovazione

Obiettivo tracciabilità

Nel prossimo futuro dovrà essere in grado di garantire la tracciabilità del farmaco. Obiettivo che potrà esser efficacemente raggiunto con strumenti capaci di mantenere sotto controllo, lungo tutto il percorso della Supply Chain, genuinità e autenticità, rispetto degli standard qualitativi. Margini migliorativi della tracciabilità̀ della Supply Chain potranno esser garantiti dall’updating della Direttiva EU 62/2011 e atto delegato 161/2016 e dalla Linea guida GDP 5 novembre 2013 che fanno riferimento al D.M. 6 luglio 199, ad oggi non ancora recepita. Documenti che hanno l’obiettivo di favorire, tra l’altro l’individuazione delle attuali lacune della Supply Chain a fronte della necessità di rispondere alle richieste citate. Si impone pertanto l’obbligo di alcune modificare alcuni aspetti delle Certificazioni GDP, di rivedere il ruolo della persona responsabile per tracciabilità, resi e sospetti falsi o furti e del trasporto, ovvero la terziarizzazione dei servizi, accreditamento dei contractors, tracciabilità integrata.

Oltre che moderatore, Alberto Bartolini ha tenuto un intervento dal titolo “Supply Chain, tra visioni future e realtà presente

La voce delle aziende

Momento conclusivo della giornata, la tavola rotonda ha proposto esperienze positive, innovative, in ottica di sostenibilità di alcune aziende leader nel mercato Pharma, tra cui IMA che ha implementato l’Active Competence Center, un’unità centralizzata dedicata allo sviluppo continuo nel settore dei solidi orali, pensata per garantire supporto, formazione e consulenza in ambito farmaceutico e nutraceutico, in cui lavorano tecnici altamente formati. Eurpack ha presentato soluzioni di packaging green, esclusivamente cartotecnico, in ottica di proximity innovation, ovvero di innovatività, migliore e maggiore facilità di utilizzo da parte del paziente/consumatore e non ultimo lo sviluppo di una strategia, realizzata in collaborazione con l’Università della Tuscia, di una misuratore per l’impronta di carbonio, secondo una visione green rispettosa del benessere anche dl pianeta.

Partendo dall’alto: Caterina Funaro (IMA), Andrea Izzo (Eurpack), Massimo Mangini (Gruppo Mangini) e Maurizio Sabia (IMS Micronizzazioni)

Una clearoom antisismica sviluppata da Nicomac e Mangini rispondente a criteri di sicurezza, superando test anticrollo e alterazioni che potrebbero impedire le vie di fuga, eseguiti su vibrante, secondo il protocollo AC156 e nel rispetto delle norme nazionali vigenti, a beneficio anche di importanti vantaggi economici, grazie alla continuità della produzione, senza  danni né interruzioni anche in contesti di emergenza. Al centro dell’intervento di IMS Micronizzazioni, infine, è stato lo sviluppo di un efficiente processo di micronizzazione, cioè un processo di riduzione meccanica di un materiale solido grossolano in particelle più piccole per ottenere dei vantaggi di natura biofarmaceutica o tecnologica, messo a punto dalla collaborazione tra azienda e l’Università di Perugia, stante che nel settore farmaceutico la dimensione delle particelle (particle size) dei principi attivi (API) e degli eccipienti gioca un ruolo fondamentale tale da influenzare la produzione e l’efficacia del farmaco. Una stretta cooperazione tra le università e le imprese può, inoltre, incentivare lo scambio e la condivisione delle conoscenze, aiutando i laureati ad acquisire le competenze e le conoscenze adeguate richieste sul mercato del lavoro, nonché a favorire il loro sviluppo personale.

La giornata si è conclusa con i saluti di Marzia Bedoni, vicepresidente Ordine Biologi Lombardia


Per maggiori approfondimenti, seguiteci sul numero di gennaio di NCF – Notiziario Chimico Farmaceutico